Al Cottolengo apre "Angeli custodi". Darà possibilità di alloggio ai familiari dei ricoverati, a studenti e tirocinanti

Rispondere alle numerose richieste di alloggio da parte dei familiari di persone ricoverate in ospedale, ma anche di studenti e tirocinanti o, in generale, di chi ha necessità di alloggio per un periodo di tempo più o meno lungo. Ma anche dare la possibilità ai familiari degli ospiti con demenza di stare accanto a loro durante la fase di inserimento in struttura e rendere meno traumatico il distacco da casa. Con questa volontà, apre al “Cottolengo” di Biella la Casa per ferie “Angeli custodi” che è stata inaugurata venerdì. Aperto nel 1929, l’edificio in passato ospitava bambini molto piccoli, anche affetti da disabilità multiple. Ora la struttura torna per una nuova forma di accoglienza. Con ingresso indipendente, l’edificio è su tre piani. Al piano rialzato si trovano hall, reception e sala da pranzo. I due piani superiori sono speculari e così composti: una camera doppia con servizi per disabili, una camera singola e una camera quadrupla, tutte con servizio igienico. All’esterno un piccolo giardino. In ogni piano vi è un mini alloggio composto da camera, cucina e bagno. «L’idea di creare questi piccoli appartamenti - ha spiegato don Aldo Sarotto, rettore del “Cottolengo” di Biella - è partita prendendo esempio dalla regione Lombardia che ha disciplinato i mini alloggi assistiti, abitazioni dove persone autosufficienti possono vivere supportate nelle attività domestiche vivendo in un luogo relativamente protetto, ma in completa autonomia. Ad oggi in Piemonte non esiste una normativa organica sul tema». Diciotto i posti letto. «L’allestimento dei locali - è stato reso possibile grazie al generoso contributo della famiglia Maggia. I prezzi - sottolineano al “Cottolengo” - sono definiti in funzione del periodo di permanenza e della tipologia di camere richieste. Come ogni attività Cottolenghina, in linea con la mission dell’ente, verranno presi in considerazione anche eventuali casi particolari in rete con gli enti pubblici di riferimento». A benedire i locali è giunto da Torino il padre generale del “Cottolengo”, Carmine Arice. Da Torino anche la vicaria generale suor Mirella Bocchi, con la superiora provinciale suor Giovanna Albini e la superiora di Biella, suor Giovanna Massè. Tra gli intervenuti, c’erano anche la senatrice Nicoletta Favero e per il Comune di Biella, in rappresentanza del sindaco, il consigliere Paolo Furia.

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