I piccoli comuni italiani a convegno a Viverone il 13 luglio

Il prossimo 13 luglio a Viverone, all’hotel Marina, si svolgerà per la prima volta nella nostra Provincia il convegno nazionale dei piccoli Comuni dell’Anci. Un’iniziativa voluta dl deputato biellese Roberto Pella che è anche vicepresidente vicario dell’Anci nazionale, proprio con la delega per i piccoli Comuni. Sono attesi sulle rive del lago di Viverone dai 500 ai mille sindaci da tutta Italia, oltre che diversi esponenti del nuovo governo, con i quali i primi cittadini dei piccoli centri potranno avere un primo importante momento di confronto.

All’ordine del giorno del convegno ci sono temi molto importanti per gli amministratori dei piccoli centri.

«Ho voluto porre fin dalla prima occasione di confronto con il nuovo governo i temi che ci stanno più a cuore. Ne ho parlato proprio in questi giorni in un incontro con il viceministro dell’economia Laura Castelli» spiega Pella. «Sostanzialmente gli aspetti che vogliamo chiarire sono quattro. Il primo riguarda l’abbattimento dei tassi di interesse praticati dalla Cassa Depositi e Prestiti sui mutui concessi ai Comuni. Si tratta di tassi molto elevati, che sono un controsenso in un momento in cui il costo del denaro scende continuamente. Il secondo tema che vogliamo discutere con i ministri, riguarda la semplificazione: è assurdo che i piccoli Comuni debbano provvedere agli stessi adempimenti delle città capoluogo di provincia, che dispongono di uffici e tecnici che noi quasi sempre non abbiamo. C’è poi la partita dei servizi associati tra Comuni vicini, per i quali la legge prevede che si operi obbligatoriamente in almeno 10 campi di amministrazione. Noi vorremmo rendere questo strumento più flessibile e più utilizzabile, concedendo ai sindaci di utilizzarlo anche per uno, due o tre soli ambiti amministrativi. Infine, la discussione dovrà riguardare anche il problema più importante: gli avanzi di amministrazione bloccati dal patto di stabilità. A Valdengo abbiamo in pancia circa 750mila euro che non possiamo spendere e così avviene anche in migliaia di altri piccoli Comuni italiani. Se potessimo sbloccare questi fondi, oltre a realizzare opere pubbliche utili per i nostri cittadini, potremmo dare un impulso formidabile all’economia del paese, creando lavoro».

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