Basket, parla coach Carrea in vista di Siena: «La difesa dovrà essere la nostra arma in più»

Quattro vittorie nelle prime sei giornate del girone di ritorno, lo stesso bottino messo in cascina in quello d'andata, con la sola differenza di quattro partite giocate al Forum contro le sole due dell'andata allo stesso punto del proprio cammino. Una Eurotrend per nulla appagata e rinfrancata dal sofferto ma meritato successo casalingo contro Latina si prepara ad affrontare con il coltello tra i denti la trasferta in programma domani alle 18 sul parquet del Pala Estra contro la Mens Sana Siena.

Alla fine di una prima parte di torneo condotto dai suoi al di là di ogni più rosea previsione, coach Michele ‎Carrea si interrogava sulle difficoltà a mantenere una velocità di crociera forse addirittura troppo alta per la cilindrata del motore rossoblù. Scafati, Legnano, Trapani, Reggio Calabria, la stessa Siena, per non parlare dell'Eurobasket Roma sono squadre che hanno fatto investimenti importanti, puntando ad un campionato di vertice, eppure si trovano dietro ai rossoblù.

Michele, che effetto fa vedervi al secondo posto dopo oltre due terzi ‎di campionato davanti a squadre partite con ambizioni più grandi rispetto a voi? 

Al di là di guardare chi sta dietro di noi, la cosa che ci inorgoglisce è il nostro record vittorie-sconfitte (14 contro 7, ndr). Penso che in un momento nel quale la squadra sta affrontando e cercando di superare i propri limiti, non sia opportuno guardarsi indietro con troppa compiacenza, ma lavorare con umiltà, capire che i limiti ci sono e che la situazione di classifica non è figlia di uno strapotere tecnico ma figlia di una serie di cose che hanno funzionato grazie alla grande disponibilità dei ragazzi.

Siena in trasferta, Agrigento in casa e poi la coppa. In tre settimane vi giocate tanto della vostra stagione. In che condizioni psico fisiche arrivate a questo trittico di impegni? 

Dal punto di vista fisico non abbiamo problemi, sappiamo però che la condizione fisica spesso dipende dai risultati ed è nella testa più che nelle gambe dei giocatori. Il nostro obiettivo è recuperare il ritmo che avevamo nella prima parte della stagione e sappiamo che questo potrà succedere se riusciremo a mettere in campo difese solide, con palle recuperate che spesso producono contropiedi e rimesse veloci per anticipare le difese avversarie.

Ferguson sta attraversando un momento non certo brillante. Quali sono le indicazioni che tu e lo staff tecnico gli state dando in queste settimane? 

In questo momento il problema della squadra non è Ferguson, ma la difficoltà ad avere fluidità e qualità in attacco nel 5 contro 5 a difesa schierata, mentre in campo aperto ed in transizione le cose stanno funzionando. Le forzature di Jazz dipendono anche dall'efficacia o meno in attacco da parte delle nostre guardie italiane. Siamo convinti che la soluzione alle nostre difficoltà  sia la difesa: se subiamo meno, come è successo nel secondo tempo contro Latina, abbiamo meno difficoltà anche in attacco.

Una rondine non fa primavera. Pensi che Sgobba abbia le qualità tecniche e morali per trasformare quella contro Latina nella partita della svolta personale? 

R. ‎Intanto abbiamo verificato, sia domenica che durante questa settimana di allenamenti, la sua propensione a giocare da ala piccola, un'alternativa che continueremo a cavalcare, con l'obiettivo di avere più qualità in attacco. Non è la prima soluzione che cerchiamo per provare a dargli più fiducia, ora lui deve fare la sua parte e combattere con convinzione i propri limiti.

Andare oltre i propri limiti, una missione che i rossoblù hanno intrapreso lo scorso agosto e che vogliono continuare ad affrontare con grande determinazione.

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