A Candelo la pizza è diventata “mondiale”

I pizzaioli della “Corte Aperta” hanno partecipato a una gara internazionale in cui si sono confrontati con 400 colleghi

Mozzarella fior di latte, polvere di olive, semi di papavero, filetto di spigola agli agrumi cotto a bassa temperatura, stracciatella affumicata, bisque di gamberi ai frutti di bosco, chutney al mandarino di Sicilia, panure di pane al profumo di aglio, acciughe e pompelmo, pelle di spigola croccante intinta in salsa di soia. Sono gli ingredienti della pizza ’Spi-Golosa’ presentata dal ristorante La Corte Aperta di Candelo al Pizza World Championship, gara internazionale che si è svolta nei giorni scorsi a Parma. L’invenzione è di Stefano Carolillo e Roberto Melis, rispettivamente titolare e pizzaiolo del locale a due passi dal Ricetto. Una prima volta servita a fare esperienza e a mettersi in gioco in un contesto di altissimo livello.

La tre giorni di gare tra professionisti del settore, che si è conclusa l’11 aprile, è stata la 31a edizione. Più di 1000 le gare disputate, oltre 700 i pizzaioli, 53 le nazioni che hanno gareggiato in 12 diverse categorie, tra cui le pizze classiche, quelle senza glutine, le napoletane e di diverse misure, nella storica sede del Palaverdi di Parma. Un momento di confronto tra varie culture della ristorazione che hanno presentato vere e proprie opere d’arte nei piatti e mostrato le abilità dei pizzaioli alle prese con prove di velocità e persino freestyle.

La Corte Aperta ha partecipato nella categorie delle classiche: «Abbiamo voluto partecipare per provare un’esperienza nuova e stimolante» spiega Stefano Carolillo, gestore del locale dal 2016. «L’idea della Spi-Golosa è venuta a me e Roberto. Volevamo realizzare un prodotto il più equilibrato possibile e come prima partecipazione ci riteniamo soddisfatti essendo arrivati intorno ai primi cento». Roberto Melis ha una lunga esperienza dietro al bancone. Ha cominciato a Biella per poi trasferirsi fuori provincia, all’Elba in cucina fino a tornare alle origini e a Candelo, dove lavora da circa un anno: «Abbiamo tirato giù un po’ di idee, facendo prove sugli impasti e le cotture» afferma «ed è stato molto emozionante, c’era una tensione positiva intorno al forno a legna che ci hanno fatto utilizzare. Uno degli aspetti più belli è il poter relazionarsi con altre realtà italiane ed estere. Anche se la pizza italiana resta la migliore perché la nostra varietà di produzioni non ce l’ha nessuno. In questo modo abbiamo la possibilità di spaziare sulle lavorazioni e le macinazioni». Per la cronaca a vincere è stata la ventenne Giulia Vicini, di Bergamo, che ha conquistato il titolo nella categoria Pizza Classica e il premio speciale per la Pizza del Cambiamento.

La Corte Aperta è ormai una realtà nel panorama gastronomico di Candelo e del Biellese con uno staff di sei persone e una varietà (e qualità) di pizze decisamente sopra la media.

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