Aziende, Ramella graniti… alla conquista della Francia

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Un monumento lungo 25 metri,  largo un metro e spesso 25 centimetri in granito nero assoluto Zimbabwe lucido. E’ firmato dagli artisti francesi Anne et Patrick Poirier che la scorsa settimana erano nel Biellese per decorarlo con foglie d’oro sulle parole incise sulle superfici dell’opera. L’installazione, che verrà collocata nel giardino della Madeleine a Orléans, è in ultimazione nel laboratorio della Ramella Graniti a Castelletto Cervo ed è una delle tante prestigiose realizzazioni che l’impresa annovera nei suoi quasi 80 anni di attività. «Collaboriamo con gli artisti nazionali e stranieri molto spesso» spiega Marco Ramella, terza generazione in azienda. «In questi giorni in particolare stiamo ultimando questa importante opera che ci ha commissionato il Comune di Orleans e che è  dedicata al politico e scrittore Jean Zay e a sua moglie. Attorno al tavolo sono disposti gli sgabelli monolitici sempre in granito mentre sul piano e sui bordi sono incise le frasi tratte da “Souvenirs et solitude”, libro dello stesso scrittore».
Fu Leo Ramella con la sua attività di scalpellino a dare il via, nel 1945, all’attività. Figlio d’arte da più generazioni (suo padre aveva lavorato alla diga di Assuan, suo nonno aveva percorso più volte il sentiero degli scalpellini che dal Favaro porta in Valle Cervo) l’artigiano scelse Cossato come sede.
«Da allora a oggi abbiamo fatto molta strada e molte cose. Nel 2001 ci siamo spostati a Castelletto Cervo e grazie alla nostra esperienza garantiamo una capacità di lavoro di livello industriale con una qualità artigianale e la stessa passione che ci ha trasmesso il nonno».
Nell’attuale stabilimento lavorano 15 dipendenti: l’età media è 40 anni mentre il trend dei nuovi assunti scende a 20/25 anni. Con un’area scoperta disponibile di 50.000 metri quadri, un’area coperta di 6.300 e altri 4.800 di deposito blocchi, in azienda è stata collaudata in questi giorni (tra le più grandi del settore nel Nord Ovest italiano)  una gru a cavalletto con una portata che arriva fino a 45 tonnellate e una trave lunga 47 metri. «E’ stata acquistata per far fronte alle richieste sia nazionali che estere di lavorazioni di pezzi “fuori misura” e che hanno bisogno di macchinari speciali» prosegue l’imprenditore. «E’ il sesto macchinario che abbiamo interconnesso con la 4.0: ci stiamo muovendo verso la digitalizzazione e abbiamo appena chiuso un progetto di tracciabilità di tutto il magazzino: tutte le lastre sono state etichettate con il barcode».
Ma a Castelletto Cervo è stata messa a punto anche una tecnologia innovativa brevettata. Si tratta di una  griglia in pietra flessibile ideale per le piscine. «L’abbiamo battezzata Sfioro e si adatta ai bordi rettilinei e curvi senza  richiedere modifiche strutturali. Può diventare pedonale e carrabile ed è pensata per drenare e per far defluire le acque meteoriche da piazze, parcheggi, garage, cortili, giardini e piazzali».
Se all’apparenza Ramella Graniti sembra essere specializzata per fare opere di grosse dimensioni (la Meridiana alla Reggia di Venaria Reale, un disco di 3 metri di diametro in un pezzo unico porta la firma dell’azienda biellese) ciò non esclude anche progetti di misure più ordinarie per arredamento, il piano cucina per esempio, o la piastrella per pavimentazione di abitazioni civili. «La cosa più piccola fatta? Andando a memoria sono i fermaporte disegnati dall’architetto Luisa Bocchietto, un progetto che intende valorizzare residui della lavorazione per dare loro una nuova vita all’insegna della sostenibilità e del design circolare. Ci lavorammo durante il lockdown. Uno degli interventi di grande prestigio che annoveriamo è il rivestimento dalla facciata della Boutique Chopard nel centro di Londra: lesene, colonne cornicioni, capitelli. Tutto realizzato qui nel Biellese in Pietra di Portland». 

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