Biella, Corradino: «La crisi non è mai esistita». E le minoranze si arrabbiano: «Allora perchè abbiamo aumentato i posti in Giunta?»

Una seduta surreale del consiglio comunale di Biella ha caratterizzato il ritorno nella sede di Palazzo Oropa dopo i due anni di emergenza Covid ritorno a Palazzo Oropa dopo due anni di pandemia. La breve riunione è stata convocata per annunciare ufficialmente la risoluzione della crisi con l’allargamento della giunta da 7 a 9 assessori più il sindaco. I nuovi entrati sono Gigliola Topazzo della Lega, che si occuperà di parchi e giardini, e Marzio Olivero di Fratelli d’Italia, già presidente del consiglio comunale (al suo posto è stato eletto Amedeo Paraggio) che seguirà ambiente e rifiuti. È rientrato in giunta anche Davide Zappalà. Che 10 mesi fa si era dimesso a seguito del pasticcio sulla mancata presentazione di un progetto di riqualificazione a un bando che ha portato ingenti risorse a tutti i capoluoghi. Per le deleghe unica novità il passaggio dell’urbanistica dalle mani dell’assessore al bilancio Silvio Tosi, pure finito nell’occhio del ciclone per la figuraccia del giugno scorso, a quelle del sindaco Corradino.

Insoddisfatte le opposizioni, con il Pd che ha addirittura disertato l’elezione del presidente del consiglio, considerata parte del “pacchetto” di poltrone aumentate per risolvere la crisi.

Ma le reazioni più accese sono venute dal discorso del sindaco che ha affermato che la crisi di giunta non è mai esistita. Una dichiarazione che ha fatto scalpore, considerato che per 10 mesi i giornali non hanno parlato d’altro.

Infine, anche la surroga in consiglio degli uscenti Olivero e Topazzo, entrati in giunta ha sollevato qualche sospetto. Accolta senza scosse la leghista Franca Mongilardi, in molti hanno visto nell’ingresso a Palazzo Oropa di Luca Zani, finora presidente di Seab, la rinuncia di Fratelli d’Italia ha nominare il proprio presidente designato per la società dei rifiuti, dove il neo consigliere non potrà più sedere per legge per almeno due anni dalla fine del suo mandato. L’idea è che Delmastro stia pensando a fare entrare in gioco quello che potrebbe il suo candidato sindaco alle elezioni tra due anni.

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