Caro energia, Biella più buia e più fredda. I provvedimenti

Sul versante dell’amministrazione comunale tecnici e dirigenti di Palazzo Oropa sono al lavoro per trovare una soluzione al rincaro delle bollette. Il punto della situazione è delineato dall’assessore all’Ambiente Marzio Olivero: «Abbiamo fatto un incontro con Engie, la società che gestisce il teleriscaldamento in città, ed evidenziato che i costi prospettati sono insostenibili per il Comune. Nei primi sei mesi gli aumenti hanno pesato sul nostro bilancio per una cifra di 700mila euro. Abbiamo quindi ipotizzato una sorta di transazione i cui termini sono ancora da definire ma che non può che riguardare la posizione del Comune. C’è però anche un profilo diverso che ci sta particolarmente a cuore. Le amministrazioni comunali che si sono succedute avevano proposto il teleriscaldamento e avevano caldeggiato l’allacciamento da parte delle utenze private guardando al beneficio ambientale che ne sarebbe derivato. Auspichiamo quindi che si trovi una soluzione, bonaria, della situazione e che questa soluzione sia percorribile per tutti, privati ed ente pubblico». Sul fronte del risparmio energetico, richiesto dal Governo e ritenuto necessario per non far sprofondare i conti pubblici, l’amministrazione è al lavoro. «Stiamo ragionando a 360 gradi» spiega Olivero. «Per prima cosa stiamo verificando il riscaldamento di tutti gli immobili pubblici comprese le scuole, tenendo conto che per i plessi scolastici dobbiamo ovviamente adeguarci alla normativa ministeriale. Ma ci rivolgeremo agli operatori scolastici perché sarà molto importante che prestino la massima attenzione affinché non vi siano sprechi». Sugli uffici del Comune, invece, gli amministratori stanno ragionando sia sulle temperature ma anche sull’organizzazione lavorativa «per concentrare le aperture al pubblico, in modo da spegnere luci e termosifoni al pomeriggio» spiega Olivero.
«Stiamo anche valutando se è possibile concentrare nello stesso immobile più uffici e chiudere alcuni edifici. Potrebbero quindi essere previsti spostamenti. Abbiamo fatto nei giorni scorsi una riunione con i dirigenti e abbiamo dato mandato affinché ci propongano possibili soluzioni. Fondamentale sarà però la responsabilità dei singoli: non c’è possibilità di procedere con regolazione da remoto. Verranno date indicazioni con l’auspicio che vengano rispettate. Programmeremo in modo che nei fine settimana resti acceso solo il minimo».
Altri interventi e altri ambiti dove si possono operare risparmi è quello dell’illuminazione pubblica. «Gli uffici stanno valutando» spiega l’assessore «nell’ambito dei tre gestori che servono Biella quali siano le possibilità di riduzione della luminosità dei diversi impianti. I led consentono la riduzione di potenza, quindi dove ci sono impianti nuovi non ci sono problemi. Ma ci sono vie dove abbiamo impianti vecchi come via Rosselli. Però ad esempio in questa strada ci sono pali molto ravvicinati e quindi è ipotizzabile spegnere un lampione ogni due. Abbiamo chiesto una valutazione tecnica e delle proposte conseguenti che garantiscano la sicurezza sia in senso stretto sia per la viabilità. Quando sapremo cosa si può fare coinvolge- remo la Prefettura e le Forze dell’Ordine per avere indicazioni sugli interventi fattibili». Le soluzioni dovrebbero essere pronte in tempi stretti, al massimo entro inizio ottobre. Altro tema legato al risparmio è quello che riguarda le fontane. «Sono essenzialmente due, a San Paolo davanti alla stazione e la Fons Vitae all’inizio di via Italia. Stiamo pensando di lasciarle in funzione negli orari in cui vi è passaggio di persone o traffico di auto. Diciamo in questa stagione dalle 10 alle 22. Magari in inverno qualcosa in meno. Esse funzionano con l’elettricità. Spegnerle significa risparmiare» dice Olivero.
Infine, guardando al futuro, il Comune ha presentato ad Engie una richiesta: «Abbiamo messo sul tavolo la necessità che vengano assicurati in tempi brevi interventi che consentano di diversificare i tipi di energia da utilizzare. Ora la centrale di Biella è alimentata solo a gas. Normalmente il teleriscaldamento si avvale di due o tre fonti di energia. Quindi auspichiamo che anche nella nostra città Engie cerchi fonti alternative per alimentare la centrale».

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