Graglia in festa per gli Alpini. La fotogallery

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«Quando mio padre partì per la guerra mia madre era in “dolce attesa”. Un’attesa che terminò con la mia nascita a febbraio del 1943, purtroppo un mese dopo la scomparsa di papà Danilo in Russia». È solo una delle tante storie che la seconda guerra mondiale ha portato con sé. È il racconto di Silvia Astrua, figlia di Danilo, nato a Graglia nel 1913, che durante il secondo conflitto mondiale fu a capo del battaglione Borgo San Dalmazzo. Astrua morì sotto i colpi del nemico nel gennaio del '43, durante la ritirata dell'esercito italiano in Russia al termine della seconda "Battaglia difensiva del Don", conclusa con la disfatta dell'armata italiana e perdite gravissime, tra morti sul campo e dispersi. Insignito della medaglia d'oro al valor militare,  è stato ricordato l’altra domenica a Graglia, in occasione del ventesimo raduno degli Alpini della valle Elvo e dell'ottantesimo dalla fondazione del gruppo gragliese.«Quel che mi resta di papà è l'orgoglio di un uomo che ha combattuto per la patria lasciando sul campo di battaglia la propria vita» ricorda la figlia, che svela un particolare curioso: «Sono riuscita a vederlo grazie ad un documentario sugli alpini, girato prima della guerra a Limone Piemonte e mandato in onda in tv».Emozioni, ricordi, orgoglio. Questi i sentimenti che accomunano le penne nere: erano quasi 200 a Graglia, in rappresentanza di 46 gruppi e quattro sezioni, Biella, Asti, Valdagno e Treviso.

L’articolo completo è su Il Biellese del 24 luglio.

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