La Città di Biella alla festa del Piemonte al colle dell'Assietta


Domenica 16 luglio, la Città di Biella ha partecipato, in forma ufficiale con il gonfalone, alla 55ª festa del Piemonte al colle dell'Assietta, dove si è svolta la storica rievocazione della battaglia del 19 luglio 1747 tra i francesi e l'esercito sabaudo. La vittoria di quest'ultimo, con la celeberrima frase 'bogia nen' (non ti muovere) che divenne simbolo della fermezza e della caparbietà dei piemontesi, fece emergere la consapevolezza del popolo piemontese.


Questa commemorazione è stata la prima ufficiale dopo l'entrata in vigore della legge regionale che l'ha istituzionalizzata.
Al riguardo Alessio Ercoli, capogruppo Lega in consiglio comunale a Biella commenta: «È stato per me un onore poter partecipare alla 55° Festa dël Piemont al Còl ëd l’Assieta in rappresentanza della Città di Biella. Questa commemorazione è stata la prima ufficiale dopo l'entrata in vigore della legge regionale del 2022 che l'ha istituzionalizzata. Il nostro Comune è stato presente a questa edizione storica con il gonfalone, anche a rimarcare il ruolo da protagonista che Biella e il Biellese hanno avuto negli anni per la storia del Piemonte, con personaggi e iniziative importantissime sotto il profilo culturale, linguistico e identitario. Particolarmente apprezzata è stata la Santa Messa in Piemontese, prima della Commemorazione con le autorità all'obelisco e della rievocazione storica dei combattimenti sulle fortificazioni originali ancora presenti sul Colle dell'Assietta. Qui, il 19 luglio 1747, l'esercito sabaudo di Carlo Emanuele III - nonostante l’inferiorità numerica - ha sconfitto le truppe francesi e la celeberrima espressione "bogia nen" (non ti muovere), da una frase attribuita al conte di San Sebastiano, divenne simbolo della fermezza e della caparbietà del popolo piemontese, facendo emergere la consapevolezza del Piemonte come regione e comunità. Ricordare e commemorare oggi quei luoghi, quelle persone e quei momenti che hanno segnato e difeso la nostra terra, la nostra cultura e le nostre tradizioni è di fondamentale importanza, soprattutto per le nuove generazioni, per mantenere quella consapevolezza, conoscere la nostra storia, preservare le nostre radici».

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