La I G della Salvemini protagonista della festa della Liberazione

Ragazze e ragazzi della scuola media hanno conquistato i presenti alla celebrazione ufficiale con letture e riflessioni

Prima hanno recitato, commentato (e cantato) i brani che avevano scelto citando Gianni Rodari, Fabrizio De André, Sandro Pertini e Piero Calamandrei, poi hanno intonato “Bella ciao”, quando la cerimonia era ormai finita, trascinandosi dietro qualche altra voce tra i presenti: si sono decisamente conquistati la scena le ragazze e i ragazzi della I G della scuola media Salvemini, parte dell’istituto comprensivo Biella III, ospiti mercoledì mattina della commemorazione dell’anniversario della Liberazione. La città ha celebrato la ricorrenza un giorno prima, come è consuetudine, perché risalgono al 24 aprile 1945 la cacciata di nazisti e fascisti e l’arrivo dei partigiani. «Se oggi posso partecipare alle elezioni e vincerle» ha detto il sindaco Claudio Corradino «è grazie a quei ragazzi che sono saliti in montagna e hanno combattuto per la libertà, un bene che non dobbiamo mai dare per scontato».

L’orazione ufficiale ai giardini Zumaglini è stata affidata ad Alessandro Pollio Salimbeni, vicepresidente dell’Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani. Il suo è stato un omaggio alla storia di Biella, «che non solo ha liberato se stessa ma ha contribuito a liberare altri luoghi», ma anche un’occasione per inquadrare quel passato nel modo corretto: «La Resistenza fu un atto di guerra» ha spiegato «perché c’era una guerra in atto, ma si è combattuto perché fosse l’ultima e perché seguissero pace e convivenza». È il medesimo concetto con cui l’ultimo giovanissimo portavoce della I G ha chiuso la staffetta di interventi dei suoi compagni di classe al microfono: «Il mondo che noi vogliamo non è fatto di bombe, armi o missili ma di pace e fratellanza per tutti e per sempre».

© RIPRODUZIONE RISERVATA