La riforma del catasto che ha rischiato di mandare in crisi il Governo farà aumentare le tasse?

Tra i temi di questi giorni a tenere banco sul palco della politica italiana c'è la riforma del catasto che ha rischiato di mandare in crisi il Governo.
Tutto ha ruotato attorno alle modifiche legislative dell'articolo 6 per fare emergere immobili e terreni non accatastati in maniera corretta o non registrati, quelli "fantasma" insomma, e per i quali i proprietari non pagano tasse. L’intento del Governo è la modernizzazione dei criteri di rilevazione, assieme ad una nuova mappatura degli immobili (andando ad identificare gli abusivi e i terreni agricoli edificabili) e soprattutto l’adeguamento dei valori catastali agli attuali prezzi di mercato, così come della rendita patrimoniale, prevedendo anche dei meccanismi di adeguamento periodico. L’intervento sarà effettivo a partire dal 1° gennaio 2026.
La riforma poche ore fa è passata con la maggioranza che però si è spaccata. Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, infatti, hanno votato a favore della proposta di soppressione.
Il nodo stava nel possibile e paventato aumento delle tasse, contro cui soprattutto Forza Italia si era detta assolutamente contraria. Seppur con un solo voto favorevole la riforma comunque ha ottenuto il si.

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