La storia del presepe Gigante di Marchetto

Quei mille passi da Marchetto al centro di Mosso: dal 2012 la nuova sede

IL DOPPIO MARCHETTO

Domenica 28 gennaio 1979. Nelle valli di Fiemme e di Fassa, in Trentino, si sta correndo la Marcialonga, gara di gran fondo sugli sci. Franco Grosso è con il pullman della Pietro Micca di Biella a seguire gli atleti e durante una sosta fotografa a Tesero una Natività a grandezza naturale.

Nella borgata dove abita, a Marchetto di Mosso, da tempo immemore si accende un grandioso falò alla vigilia di Natale e nel 1980 si decide di realizzare anche un Presepe Gigante ispirato all’immagine ripresa nel Trentino. Su progetto di Ugo Grosso si costruiscono delle strutture a dimensione umana, recuperando i legni dei quadri d’ordito dei telai che negli anni Sessanta battevano a Marchetto. Nascono i primi quaranta personaggi, vestiti con gli abiti smessi degli abitanti. Angela Garbaccio Valina realizza delle teste in gesso ispirandosi alle espressioni delle stesse persone e, anno dopo anno, un “doppio” Marchetto cresce e prende vita nel giardino dello “zio Sciallo” e nelle vie del borgo, con un lavoro che impegna tutti nelle settimane precedenti al Natale

DA CASA REGIS AL CENTRO ANZIANI

Negli anni Novanta un cambio generazionale richiede un momento di pausa ma per l’Anno Santo 2000 il Presepe Gigante torna ad animare Marchetto, utilizzando gli spazi più ampi della via centrale e quelli panoramici dei giardini di Casa Regis dove si affaccia la chiesetta della borgata.

Il Presepe cresce di scene e di visitatori ogni anno, al punto di creare qualche difficoltà logistica nelle giornate festive tra Natale e Capodanno. Si realizzano calendari e cartoline ricordo, cominciano ad arrivare gruppi e visitatori da tutto il Nord Ovest. Nel 2010 viene meno la disponibilità dello spazio di Casa Regis ¢e dopo un anno di “emigrazione” tra il Ricetto di Candelo e un centro commerciale, nel 2012 il Presepe Gigante trova una splendida collocazione nel centro storico di Mosso, dove l’amministrazione comunale ha da poco realizzato un “centro anziani” diffuso, recuperando alcune antiche abitazioni per fare alloggi, nella disponibilità della locale Casa di Riposo.

“GLI MANCA LA PAROLA...”

Da Marchetto al centro di Mosso ci sono giusti giusti mille passi in discesa e cento metri di dislivello e ancora oggi molta gente, dopo aver visitato l’allestimento mossese, sale fino alla borgata per ammirare i panorami verso la pianura e magari fare altri quattro passi verso il Santuario della Brughiera. Ora il gruppo che allestisce il Presepe Gigante è inserito nelle attività della Pro Loco di Mosso, con la guida tecnica di Maurizio Pasi e Giancarlo Grosso, e quella artistica di Luciana Furlan e Angela Garbaccio Valina, mentre altri si occupano degli aspetti burocratici e della comunicazione. Ormai i volontari arrivano non solo da Marchetto, da Mosso e anche dagli altri paesi di Valdilana, ma lo spirito e la buona volontà che animava i pionieri del 1980 è rimasto. Non solo, ma anno per anno si migliora la qualità di questo straordinario museo etnografico diffuso, con il recupero e la riproposta di botteghe e di mestieri scomparsi, con i giochi di un tempo e con l’uso mirabile dello spazio urbano a disposizione che amplifica teatralmente ogni scena. In particolare alla sera, i visitatori che camminano tra le strette vie e i portoni o si fermano nella piazzetta delle granaglie, diventano davvero personaggi loro stessi del Presepe. E non è difficile ascoltare qualcuno che dice, riferito ad una figura che incrocia... gli manca davvero la parola!

© RIPRODUZIONE RISERVATA