Nel futuro dell’Ordine di Malta un campus dedicato ai giovani

È una delle istituzioni caritative più antiche. In città svolge attività di aiuto e assistenza sanitaria in enti pubblici e privati. Il capogruppo è Pietro Brovarone

Torna “Associazioni in vetrina”. Qualche settimana di pausa l’abbiamo presa, però è il momento di tornare a tuffarci nel variegato mondo del volontariato. Cossato è una cittadina che offre i più svariati servizi di assistenza e sostegno verso persone in difficoltà, sole e manifestanti qualsiasi tipo di bisogno.

Per questo nuovo episodio abbiamo avuto il piacere di intervistare Pietro Brovarone, capogruppo della sezione cossatese del CISOM, nonché il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta.

Ordine di Malta e CISOM, non esattamente lo stesso corpo

Prima di affrontare con decisione ciò che avviene all’interno di questo gruppo di lavoro, è necessario distinguer tra Ordine di Malta e CISOM.

Si legge sul sito ufficiale dell’Ordine di Malta: «Il Sovrano Ordine di Malta è una delle istituzioni caritative più antiche del mondo. In Italia, le attività […] vengono svolte attraverso le Delegazioni, il Corpo Militare e il CISOM».

Ecco il CISOM; mutuato dall’Ordine di Malta, il gruppo cossatese presta soccorso ed assistenza sanitaria negli enti sanitari pubblici, privati ed eventi sportivi.

Chilometri percorsi ed assistenza: ecco qualche numero

Come accennato precedentemente, il capogruppo del CISOM di Cossato è Pietro Brovarone, nello specifico da gennaio 2020.

A lui è stata data in incarico la gestione degli attuali 26 volontari che conta il corpo di soccorso, di cui un abbondante 75% costantemente attivo. Ognuno sa che serve impegno per far funzionare l’intero gruppo, spiega Brovarone: «Essere capogruppo è un po’ come gestire una piccola azienda. Il modo in cui operiamo richiede una pianificazione e una conseguente divisione dei ruoli e dei compiti. Bisogna prestare attenzione alla manutenzione dei mezzi di trasporto, ai costi. Ogni volontario dà sempre il meglio di sé e ciò ci permette di massimizzare i nostri interventi».

Non è sempre stata una gestione lineare quella che ha riguardato Brovarone. Poco più di un mese dopo il suo arrivo è scoppiata la pandemia da Covid-19 e il lavoro è stato stravolto. Ricorda: «Collaborando con i servizi sanitari delle province di Biella e Vercelli, il lavoro era davvero tanto. In quei giorni percorrevamo la tratta Borgosesia-Vercelli cinque volte al giorno – per un totale di 500 chilometri».

Questi, invece, sono alcuni numeri che riguardano l’anno solare 2023, una situazione decisamente più stabile. Il totale di chilometri percorsi è poco meno di 100.000, a rispecchiare i 735 servizi e trasporti sanitari che si aggiungono agli impegni fissi dettati dal trasporto dialisi all’Ospedale degli Infermi di Ponderano.

Corsi e progetti futuri

Nella sede del CISOM, tra le stanze spicca quella dedicata alle conferenze, una sala in cui vengono svolti i corsi di volontariato e di utilizzo di apparecchiature mediche. Principalmente ne esistono di due tipi: uno solo per il Trasporto Sanitario (allegato T) ed un secondo anche per il Pronto Soccorso (allegato A). Per ottenere l’Allegato T serve aver seguito il corso per 40 ore e conseguito il tirocinio, mentre per l’allegato A le ore salgono a 50, ovviamente con il tirocinio da considerare.

«La sede – dice Brovarone – ci è stata concessa da don Fulvio Dettoma, parroco dell’Assunta, a cui vanno grandi ringraziamenti. Siamo dotati di ampi spazi che ci permettono di svolgere le attività nel modo migliore. Mi piacerebbe, in futuro, proporre agli studenti delle scuole superiori un progetto in collaborazione con noi». Si tratta di un’esperienza chi si avvicina al concetto di Campus, ossia vivere (compreso il pernottamento) in sede due o tre giorni simulando la vita dei volontari e prendere parte, osservando, ai movimenti nel territorio.

Questo invitante progetto riguarda il futuro e se sarà realizzato o meno lo scopriremo più avanti. Al momento è giusto concentrarsi soprattutto sul presente. I mezzi di trasporto di cui dispone il CISOM sono nove: cinque ambulanze, di cui la prima arrivata nel 2014, due auto, un Posto Medico Mobile e un Doblò; quest’ultimo è adatto al trasporto di persone che necessitano di carrozzina. Per concludere, il CISOM di Cossato è una realtà piccola ma decisamente ben organizzata e dotata di una struttura solida. Il lavoro da compiere quotidianamente non manca, i progetti da sviluppare in futuro neanche. Teniamo ci stretto, come ogni altro ente volontario del territorio, questo gruppo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA