Noi Cantando: 30 anni di vita
tra musica, passione e amicizia

Il coro quest’anno festeggia un traguardo importante, sempre con il ricordo rivolto a Vitaliano Zambon, indimenticabile anima e direttore del gruppo, mancato nel 2020

La musica esprime e fa provare emozioni, sentimenti, caratterizza alcuni momenti della nostra routine. Non importa il genere, non importano colori o distinzioni: la musica è aggregazione e solitudine, è quiete ed energia. Il coro Noi Cantando fa di quest’arte la ragione della propria esistenza.

Oggi ci concentriamo sulle esperienze che questo appassionato gruppo di persone ha vissuto dalla propria costituzione ad oggi. Lo facciamo in compagnia di Manuela Arale, la presidente di Noi Cantando.

Trent’anni non sono pochi

Sulla base di un piccolo coro liturgico, esattamente trent’anni fa nacque Noi Cantando. Il presidente di questa realtà, che ha sede nella Chiesa di San Giuseppe, è Manuela Arale, che ci racconta cosa vuol dire far parte di un’organizzazione come questa.

Affiatamento tra i componenti del gruppo, passione per la musica e desiderio di far divertire ed emozionare le persone sono alcuni dei principi su cui si fonda il coro: «Oggi il nostro coro è formato da quaranta persone di età compresa tra i 30 e i 70 anni. Sono molto contenta che, nonostante le difficoltà legate agli anni della pandemia, questa realtà sia abbia deciso di non fermarsi. Quest’anno compiamo trent’anni e per l’occasione stiamo organizzando qualcosa di speciale: consiglio a chiunque ci segua e sia interessato alla nostra attività di tenere gli occhi aperti, ci sono delle speciali novità in programma».

Da quest’anno Noi Cantando è stato inserito nel RUNTS (il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) divenendo così attività del terzo settore a tutti gli effetti. Ciò non cambia in alcun modo la naturale forgiatura del gruppo: il divertimento.

Il motto, infatti, è “emozionarci per emozionare” e rispecchia il volere soprattutto di una persona: Vitaliano Zambon, storico direttore venuto a mancare nel 2020 a causa del Covid.

Allargare gli orizzonti

Dal 2020 la direzione del coro è stata affidata a Monica Magonara, all’poca vicedirettrice. Sicuramente non è stato un periodo di fasti quello affrontato inizialmente da Magonara: il pubblico non poteva essere presente, gli incontri erano stati sospesi e per una ripartenza a pieno regime ci è voluto tempo.

La proposta del coro ha però aiutato a far tornare le persone desiderose di assistere alle performance live.

Questo è dovuto alla capacità dei componenti del coro di esplorare nuove strade, come spiega con soddisfazione Manuele Arale: «Il coro è nato dal canto liturgico, da cui negli anni abbiamo diversificato privilegiando il pop. Questo ci ha portato a partecipare a diversi festival in giro per l’Italia e a conquistare anche il terzo posto alla quinta edizione del “Concours Internationale de Draguignan”. Tra le tappe italiane ricordo con piacere il Trentino e il Veneto, con Venezia e Verona».

Aver imboccato un cammino tendente al pop, senza chiaramente trascurare quello del canto liturgico, consente di coinvolgere un pubblico più vasto e giovane.

Prima del periodo pandemico Noi Cantando era protagonista della scena locale e nazionale tramite interscambi con cori provenienti da altre zone d’Italia: un fenomeno molto interessante perché permetteva di arricchire ed approfondire il bagaglio culturale del gruppo intero.

Nuovi orizzonti

Se per il 30° anno di vita di Noi Cantando la presidente in carica ha svelato che ci saranno iniziative intriganti la cui natura deve essere ancora annunciata, nel 2019 in occasione del 25° anniversario è stato realizzato un videoclip con un medley di alcuni dei brani più significativi per il coro.

Le iniziative in programma

Tra gli eventi in programma per il 2024 il 16 marzo c’è la 23^ Rassegna di San Giuseppe, che si terrà nell’omonima chiesetta sede del coro.

Non è l’unico tassello della programmazione, dice Arale: «In novembre è prevista l’organizzazione di open day per provare ad attirare ed inserire nuovi membri tra i coristi già presenti. Potrebbe non essere facile entrare a far parte di un gruppo perfettamente amalgamato, ma assicuro che chiunque dovesse avvicinarsi a noi si troverà a suo agio. Non siamo professionisti, siamo tutti persone con lavori e impegni quotidiani ma che tengono a portare avanti questa realtà. Dedichiamo molta passione al coro, con cui cerchiamo di coinvolgere emotivamente in chi ci ascolta».

Insomma, l’atteggiamento professionale dei membri di Noi Cantando fa sì che il coro abbia buon seguito, organizzi concerti invitando ospiti e faccia divertire le persone a suon di brani liturgici, singoli pop come la celeberrima Hallelujah di Leonard Cohen e medley di Pooh, Queen, Lucio Battisti.

Il repertorio è ben più ampio, è sufficiente dedicare qualche minuti alla discografia presente sul sito web.

In trent’anni sono trascorse parecchie situazioni e le attitudini possono essere cambiate nel tempo.

«La motivazione molto forte che personalmente mi spinge ad andare avanti» racconta con estrema delicatezza Manuela Arale «è il ricordo del direttore e del suo spirito di voler creare e portare avanti qualcosa che facesse divertire ed emozionare le persone più che un coro in cui tutto è perfetto e preciso».

In attesa di scoprire quali saranno le liete novelle dalle parti della chiesa di San Giuseppe in occasione del 30° compleanno di Noi Cantando, siamo pronti a goderci il coro all’opera sabato 2 marzo per lo spettacolo Mercury e venerdì 8 marzo in occasione della Festa della Donna.

Tutte e due le serate si terranno al Teatro Comunale di Cossato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA