Sandigliano, lutto per la morte di Eugenio Gromo, sindaco negli anni Novanta

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Con la morte di Eugenio Gromo, 81 anni, Sandigliano perde un pezzo della propria storia. Figlio dello storico sindaco democristiano Pietro Gromo, fu consigliere comunale per molte legislature, vice sindaco nell’amministrazione del sindaco Lelio Lanza e poi a sua volta sindaco per due legislature dal 1990 al 1999. Domenica 1 maggio, alle 19.30, nella chiesa parrocchiale verrà recitato il rosario. Le esequie saranno celebrate, nella stessa chiesa, lunedì 2 maggio alle 10.30.«Lo ricordo con affetto e gratitudine» commenta l’attuale vice sindaco Giovanni Ghiazza «perchè proprio con lui ho iniziato la mia attività amministrativa. Era il 1995 e al mio primo mandato elettorale, sono stato subito nominato da lui vice sindaco, un’esperieza molto stimolante che mi ha portato poi a proseguire con passione l’attività amministrativa che continua ancora oggi. Era una persona molto cordiale ed equilibrata, non amava certo il presenzialismo che va tanto di moda oggi, ma è stato anche un amministratore oculato e lungimirante sempre attento agli equilibri di bilancio in tempi molto difficili, capace poi di interpretare le esigenze e le potenzialità che il paese avrebbe potuto sviluppare nel lungo periodo. Ricordo la sua competenza nella pianificazione urbanistica» continua Ghiazza. «Voleva uno sviluppo edificatorio ordinato e armonico, evitando le speculazioni e cercando sempre un giusto equilibrio tra insediamenti residenziali e produttivi, per questo oggi il nostro paese è apprezzato per la vivibiltà del suo territorio e per i servizi. E poi le scuole. Dobbiamo dire anche grazie a lui se oggi sono diventate un’eccelenza del paese. Nella legislatura 1995-1999 avevamo fatto importanti investimenti per adeguare e mettere a norma gli edifici scolastici,  furono anche iniziati i lavori di costruzioni della nuova mensa in grado di produrre un notevole numero di pasti. È stata senza dubbio una politica vincente»prosegue il vice sindaco «visto che poi negli anni abbiamo potuto mantenere e sviluppare l’offerta formativa di ogni ordine e grado dalla scuola dell’infanzia, alla primaria, alla secondaria di primo grado, mantenendo così la sede dell’Istituto Comprensivo a Sandigliano e diventando nel tempo un polo di attrazione anche per gli studenti dei paese limitrofi. “Eugenio” come lo chiamavano affettuosamente tutti, aveva sempre un sorriso e una parola di incoraggiamento, ci lascia un importante eredità che dobbiamo cogliere e proseguire, coniugando come ha fatto lui, gli alti valori della politica ormai desueti, con indubbie qualità umane e morali».Geometra in servizio al Comune di Biella, dopo la pensione si era dedicato alle sue passioni dedicandosi alla vita di campagna. Alpino lascia un grande ricordo anche nel gruppo Ana del paese. Lascia la moglie Mariapia, le figlie Cristina e Simona e gli affezionati nipoti.

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