Tessile biellese, l'allarme di Fratelli d'Italia: «Aziende e lavoratori a rischio. Il Governo intervenga»

È un vero allarme vero quello lanciato da Fratelli d'Italia riguardo alla situazione del tessile. Ne parla il segretario provinciale del partito Cristiano Franceschini: «La Cassa integrazione sta per scadere e gli ordinativi sono scarsi. Senza un'azione rapida alcuni rischiano di non farcela». L’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino: «Ho già chiesto il prolungamento e la garanzia di continuità della Cassa integrazione in deroga almeno fino al prossimo 31 dicembre e insisterò ancora. Fratelli d'Italia non molla: non possiamo permetterci di perdere nemmeno una delle eccellenze che hanno reso e rendono il Biellese grande in Italia e nel mondo intero».
«Tempi duri per il tessile biellese, messo in grave difficoltà dall’emergenza Covid19. Il business - come aveva ampiamente previsto l’assessore regionale al Lavoro di Fratelli d’Italia, Elena Chiorino, che aveva insistito per una riapertura dell’attività in tempi brevi proprio per evitare di perdere fatturato e importanti fette di mercato -  fatica a ripartire e la cassa integrazione al momento non è sufficiente. Le aziende che hanno fatto domanda a inizio pandemia termineranno l’ammortizzatore già a metà di questo mese e le nove settimane aggiunte dal governo non sono consecutive: cinque partiranno subito, ma le restanti quattro soltanto a settembre. Una situazione davvero preoccupante per un territorio, il Biellese, che vive, respira ed è noto in tutto il mondo soprattutto per la grande qualità dei suoi tessuti e per l’inimitabile know how delle sue aziende di tradizione ultracentenaria» si legge in una nota di Fratelli d'Italia.
Una situazione che preoccupa fortemente Fratelli d’Italia, che sollecita il governo targato Pd-M5S affinché intervenga immediatamente: «Purtroppo le nostre aziende stanno registrando pochissimi nuovi ordinativi. - spiega il segretario provinciale Cristiano Franceschini - e, complice la conseguente crisi di liquidità, alimentata soprattutto dal lungo lock down, si troveranno in difficoltà a superare un altro periodo critico, tanto che temiamo che alcune non ce la facciano a “superare la tempesta”. Questo rappresenterebbe una tragedia non soltanto per il Biellese, ma per il Piemonte e, più in generale, per il Made in Italy».
«Il governo deve intervenire subito - tuona Franceschini  - garantendo nuova Cassa integrazione per dare la possibilità alle aziende di riorganizzarsi e di ripartire nella maniera giusta. Al momento segnalo che, a fronte di 6mila lavoratori in cassa integrazione risultano scoperti dalla garanzia  i mesi di luglio e di agosto. Uno scenario inquietante».
La vicenda è seguita con la massima attenzione - e non da oggi -  dall’assessore Elena  Chiorino. L’esponente biellese del partito di Giorgia Meloni ha già chiesto un intervento urgente al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, e ha ribadito ulteriormente il concetto nel recente incontro con l’Inps regionale: «La situazione è gravissima - spiega Chiorino - gestita peraltro in maniera sconsiderata dal presidente dell’Inps nazionale, Pasquale Tridico. In questo momento di emergenza servirebbe un ammortizzatore sociale unico, in grado di tutelare tutti i lavoratori e di velocizzare i tempi di approvazione ed erogazione». «Non solo - conclude l’esponente di Fratelli d’Italia - , ho chiesto anche di prolungare e rendere continuativa la Cassa integrazione in deroga almeno fino al prossimo 31 dicembre, data fino alla quale è stato fissato lo stato d’emergenza. Solo così potremo tutelare davvero i lavoratori, le loro famiglie e le imprese virtuose, come quelle del tessile biellese, che rappresentano dei veri e propri patrimoni industriali da tutelare con spirito patriottico. Non possiamo permetterci di perdere nemmeno una delle eccellenze che hanno reso e rendono il Biellese grande in Italia e nel mondo intero».

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