Tessile, Milano Unica vola in Cina. L'intervista a Alessandro Barberis Canonico

Pronti a volare a Shanghai. Gli imprenditori tessili, la prossima settimana, sono attesi nel Celeste Impero, in un momento, fra l’altro, fortemente complicato per il Paese. La Cina è uno dei principali mercati di sbocco dell’export italiano per il settore tessile. Dopo la Francia e la Germania (in seria difficoltà) e malgrado la contrazione di Hong Kong, il Paese resta il terzo riferimento per i tessuti Made in Italy, con un + 7,3 per cento.  Gli Usa mantengono il loro trend positivo, Giappone e Corea mostrano dinamicità e anche il mercato italiano dà moderata soddisfazione mentre frena il Nord Europa. Quello che si presenta nel dopo ferie è dunque un quadro a macchia di leopardo che non assomiglia purtroppo alla prima parte del ‘23 e meno ancora al felice 2022. In questo clima, dopo tre anni di assenza, i lanieri biellesi tornano a viaggiare sotto la bandiera di Milano Unica con il supporto di Ice Agenzia Shanghai. verso Oriente, con le collezioni  autunno-inverno 2024, quelle presentate a  luglio nel capoluogo lombardo.
«La Cina è un mercato al quale si deve guardare nel lungo periodo» spiega il presidente del salone, Alessandro Barberis Canonico. «Ha sempre premiato la qualità, quella che contraddistingue il Made in Italy, anche sul prodotto intermedio. Stiamo in ogni caso ragionando su numeri elevati di consumatori (la Cina ha quasi un miliardo e mezzo di abitanti). E’ ovvio che la fascia media stia subendo una crisi  ma il Paese per il nostro tessile è molto importate».
A Shanghai, all’interno di Intertextil Apparel Fabrics, dal 28 al 30 agosto saranno 44 gli espositori presenti, per buona parte biellesi, che presenteranno ai più qualificati operatori di settore le migliori creazioni e le proposte d’alta gamma del Made in Italy. L’area espositiva di 780 metri quadrati, ospiterà la migliore clientela del mercato locale e internazionale, sempre più alla ricerca di un prodotto italiano di altissima qualità, in continua evoluzione tecnologica, dai contenuti etici, destinato a diventare la proposta creativa dei più celebri premium e luxury brand.
L’ultima puntata del salone italiano in terra straniera, la diciassettesima,  risale all’ottobre 2021 (la numero 16 si era invece svolta nel 2019). Finalmente, quindi,  l’imminente edizione di Milano Unica Shanghai saluterà la piena riapertura del mercato cinese assumendo la veste di un segnale particolarmente importante di ripartenza per tutto il comparto.
«Ritornare dopo questo lungo periodo di assenza ci permetterà di capire meglio come, nel frattempo, si  è evoluto il mercato, comprendendo anche la direzione degli investimenti commerciali» prosegue l’imprenditore. «La Cina è un Paese capace di manovre repentine per favorire lo sviluppo sociale e sono già in atto azioni economiche per far sì che la crescita non si fermi. Per questo chi partecipa al salone sa bene che occorre lungimiranza su un potenziale molto alto. Del resto, consapevoli che per i manager era ancora molto complicato in luglio uscire dalla Paese,  già a Milano abbiamo iniziato a vedere i primi clienti cinesi. Non a caso abbiamo anticipato le date di Shanghai a fine agosto in modo da non lasciare troppo spazio dall’edizione italiana rimanendo  allineati alle tempistiche del settore».

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