Vigliano, è polemica per i lavori alle rotonde


Filippo Fassina, esponente della minoranza di Vigliano, si è sempre detto contrario alla realizzazione di una rotatoria all’incrocio tra le vie Milano e Comotto. «Ma va bene che sia costruita: la maggioranza ha vinto le elezioni e legittimamente procede con la realizzazione delle opere che ha programmato» dice Fassina. «Però i titolari dei negozi della zona sono molto preoccupati per i disagi che i lavori comporteranno alle loro attività».

Per questo, insieme a Donatella Poggi ed Enrico Conchin, consiglieri del suo stesso gruppo “Vigliano 2.0”, Filippo Fassina ha preparato un’interpellanza che sarà presentata durante il consiglio comunale di oggi: «Chiediamo di sapere quali siano i tempi certi di realizzazione dell’opera e il cronoprogramma dei lavori. Sarebbe utile informare i negozianti se la viabilità verrà modificata o interrotta durante l’apertura del cantiere e come l’amministrazione intenda tutelare il commercio». Fassina fa riferimento a un eventuale mancato guadagno. «Ci chiediamo se la giunta ha previsto qualche agevolazione come forma di risarcimento per questi disagi e per la possibilità che i clienti non possano con facilità raggiungere gli esercizi commerciali».

Poi c’è un’altra rotonda di cui si parla e che preoccupa altri negozianti: «È quella in prossimità del municipio, all’incrocio tra via Milano e via Senatore Avogadro» spiega Fassina. «La maggioranza aveva parlato di realizzare una rotatoria anche in quell’incrocio, e ora ci chiediamo quali siano le effettive intenzioni della giunta».

Nell’interpellanza che verrà discussa oggi in consiglio Fassina, Poggi e Conchin chiedono quindi quale sia la volontà politica della giunta e, nel caso, quali siano i tempi di realizzazione. «Il problema riguarda il posteggio di fronte al municipio» dice Fassina. «Se dovesse essere eliminato, sarebbe un grave problema per le attività commerciali che si trovano in zona».

Alle questioni risponde Valeriano Zucconelli, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici.

L’articolo completo è su Il Biellese del 23 luglio.

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