Scoperte due case d’appuntamenti. Due donne arrestate

Entrambe cinesi sono accusate di sfruttamento della prostituzione. L’indagine della Procura di Biella è stata condotta dagli agenti della Squadra Mobile

Venticinquenne cinese gestiva due case d’appuntamento a Biella. La donna, al termine di un’indagine della Procura, svolta dagli agenti della Squadra mobile della Questura, e iniziata a maggio, è stata arrestata. La misura cautelare in carcere riguarda anche una seconda donna cinese, una 52enne che a La Spezia gestiva un centro massaggi che serviva da copertura per l’attività illecita. Quelle di Biella sarebbero state delle filiali rispetto alla struttura ligure. Il reato contestato è quello di sfruttamento della prostituzione. Le ragazze che si alternavano nelle due case, straniere senza permesso di soggiorno, sono state denunciate per ingresso irregolare in Italia.

Le indagini

L’indagine ha consentito di riscontrare come un appartamento di un condominio del centro città fosse ormai da tempo adibito a vera e propria casa di piacere con avvicendamento di prostitute. L’attività, sviluppata tramite accurati servizi di pedinamento e osservazione, ha permesso di ricondurre la gestione operativa della casa a una donna, la 25enne cinese finita in manette, risultata anch’essa clandestina sul territorio nazionale. Questa, tramite un numero di cellulare associato ad annunci a sfondo sessuale pubblicati su siti internet, rispondeva alle chiamate dei potenziali clienti, contrattando la natura e il costo della prestazione sessuale per poi informare le donne che si prostituivano per lei dell’esito dell’accordo. Le stesse modalità venivano usate dalla 25enne nella gestione di una seconda casa di appuntamenti situata sempre nel centro di Biella all’interno della quale la stessa viveva. In base all’accordo raggiunto la donna poi veicolava i potenziali clienti nei due diversi centri.

Denunciate le prostitute un 55enne vercellese

Nel corso delle indagini gli investigatori sono riusciti ad identificare le donne che si avvicendavano nei due appartamenti, risultate tutte irregolari sul territorio e per questo motivo denunciate per il reato di ingresso clandestino. Le donne venivano reclutate dalla 25enne tramite l’intermediazione di un uomo, 55 anni della provincia di Vercelli anch’esso denunciato. La 25enne, una sorta di maitresse, tratteneva l’importo ottenuto dalla prestazione sessuale per poi garantire alle prostitute un importo subordinato al rendimento.

A La Spezia “la casa madre”

Il proseguo delle indagini ha permesso di identificare un’ulteriore donna, 52 anni originaria della Cina, che svolgeva il ruolo di dominus dell’attività, domiciliata a La Spezia dove gestiva in prima persona un’ulteriore casa di prostituzione mascherata da centro massaggi. L’attività d’indagine, dunque, in esecuzione dell’ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP di Biella e del decreto di perquisizione e sequestro emesso dal Pubblico Ministero titolare dell’inchiesta, è sfociata nell’arresto delle due donne cinesi per i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e nel sequestro preventivo dell’immobile nonché nel sequestro di una somma di denaro contante di oltre 10.000 euro provento delle condotte illecite.

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