Closeoop, seconda vita alle fibre

L’impianto del Gruppo Dbt è in funzione da pochi mesi a Cerrione

A Cerrione, all’interno del Gruppo Dbt Fibre, è diventata operativa da pochi mesi una nuova linea completa dedicata al riciclo. Con un brand accattivante che rimanda alla mission, Closeoop (contrazione di Closing the Loop – Chiudiamo il cerchio) è la nuova divisione nata in seno all’azienda e dedicata esclusivamente alla produzione da scarti tessili rigenerati. Le parole chiave del progetto, che ha iniziato a formarsi un paio di anni fa, sono expertise, trasformazione, defibrazione, economia circolare. E lo slogan «Un’immensa risorsa potenziale che trasformiamo nella materia prima per nuovi prodotti» rappresenta una scelta a valore aggiunto per creare una filiera più sostenibile e tracciabile: meno fibre tessili di scarto da smaltire, meno utilizzo di fibra vergine, bassi costi energetici, minore impatto ambientale della produzione, e soprattutto una nuova cultura che valorizza materie prime rigenerate, certificate e tracciabili.

«Per la nostra azienda è un cambio radicale anche se già lavoriamo su questi temi da anni. Ma i tempi ora lo impongono» spiega Federico De Martini, direttore generale di Dbt. «Si tratta di un investimento importante calibrato sul settore laniero, quindi dedicato in particolar modo al nostro Biellese, concentrato sulla produzione di fiocco o tops da destinare alle filature pettinate. L’obiettivo è quello di lavorare sulla lunghezza della fibra e di preservarla il più possibile, insieme alle proprietà originali, cosa che di solito negli impianti di sfilacciatura non accade perché si rivolgono a mercati diversi». Closeoop guarda avanti, in attesa che l’Europa quanto prima si esprima sulle normative del riciclo e del riuso per tracciare la corretta strada sull’utilizzo di ogni tipo di rifiuto compreso quello tessile. E guarda, in particolare, anche ai brand della moda che sempre di più cercano la tracciabilità dei loro prodotti e i contenuti di ecosostenibilità.

«Lavoriamo e lavoreremo con gli scarti di produzione delle tessiture e delle maglierie ma anche con le aziende che hanno capi finiti da smaltire. E ci sarà una forte interazione con Magnolab, ovviamente, di cui con Dbt facciamo parte. Vogliamo dare una seconda vita ai residui tessili pre e post consumer per trasformarli in fibre Made in Italy e con certificazione GRS (Global Recycle Standard) che rilascia una dichiarazione ambientale verificata da parte terza sui contenuti di materia».

Da oltre 60 anni il Gruppo Dbt è attivo nella produzione di fibre e tops per il tessile e applicazioni alternative che utilizzano materiale tessile per scopi non tradizionali in vari ambiti, tra cui automotive e writing contract, con un background importante e unico a livello di innovazione, esperienza, storia e orientamento sostenibile. Closeoop prevede al momento di trasformare scarti in fibra per oltre due milioni di chili all’anno con conseguenti ricadute mpositive sull’occupazione.

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