Milano Unica, un’edizione in volata

Il ritorno dei comaschi e dei pratesi fa lievitare il numero di espositori. Anche i buyer sono aumentati: 5.886 i visitatori. Tornano i clienti del Far eEast

Corridoi affollati alla 38esima edizione di Milano Unica che ha chiuso i battenti ieri con un forte incremento dei buyer internazionali al +26 per cento e la crescita del +11, pari a un totale di 5.886 ingressi, confermano l’obiettivo di essere uno dei più selettivi eventi mondiali per qualità, creatività e sostenibilità nel settore tessile e accessori moda di alta gamma. E “casa del Made in Italy” per elezione – come sottolineato da Roberto Foresti (vice direttore generale di Fiera Milano) durante la cerimonia inaugurale. Gli espositori hanno salutato con piacere un forte aumento dei visitatori arrivati da oltre confine con tutti i mercati rappresentati e soprattutto il Far East, grande assente per motivi sanitari nelle ultime edizioni. Stabili invece i buyer italiani. Ma la grande novità del salone, che ha confortato il presidente uscente Alessandro Barberis Canonico, è stata in particolare la crescita non solo del numero degli ingressi ma anche degli espositori saliti a 609 (più 136 sull’ultima edizione e più 47 sull’appuntamento di febbraio 2023). A giocare un ruolo decisivo infatti è stato il ritorno dei comaschi che da 48 del gennaio scorso sono passati a 60, e dei toscani (in buona parte pratesi) che da 77 sono saliti a 110.

La fiera, con i suoi quasi 20 anni di storia, ha vinto la scommessa fatta da Paolo Zegna affiancato da Pier Luigi Loro Piana, Beppe Pisani, Max Dubini e Silvio Albini (allora presidenti rispettivamente di Ideabiella, Ideacomo, Moda In e Shirt Avenue) nel settembre 2005. Fare sistema inseguendo la qualità, operando scelte selettive con spirito di servizio è stato il percorso tracciato agli albori e che ancora oggi accompagna l’expo. Milano Unica all’epoca esordiva contro il gigante francese, Premiere Vision, che sembrava impossibile da combattere ma che finalmente non fa più paura.

«Durante la mia presidenza abbiamo superato tanti problemi, la pandemia, il più complesso momento di difficoltà globale che ha portato al crollo degli espositori durante il Covid. Oggi il salone guarda alla Donna, ha un Progetto tendenze sostenibilità che ha decuplicato le presenze delle aziende. E’ attento alla Formazione e soprattutto alle nuove frontiere digitali. Le sfide sono sempre di più e vanno combattute con l’aiuto della politica» ha detto Barberis Canonico.

Il messaggio è giunto in sala dove era presente il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che in linea con il tema della 38esima edizione dedicato all’intelligenza artificiale ha poi spiegato, nel suo intervento, la posizione del Governo sui nuovi strumenti che entreranno a far parte dei processi produttivi e creativi del futuro. Nella tre giorni, durante i quali sono state presentate le collezioni primavera/estate 2025, erano presenti nei quattro padiglioni 415 aziende italiane e 93 straniere, alle quali si sono aggiunte101 aziende delle aree speciali. Una rappresentativa del migliore made in Italy costituito, come ha ricordato Barberis Canonico, da “piccole e piccolissime aziende che danno lavoro a 400 mila persone”. Dopo aver ringraziato gli sponsor Banca Sella e Lauretana, e tutto lo staff che consente di mettere in moto la fiera, l’imprenditore biellese ha invitato sul palco il suo successore, Simone Canclini, alla guida dell’azienda tessile di Guarzate (Como) da 100 anni specializzata in tessuti di camicieria. Barberis Canonico resterà però al timone di IdeaBiella.

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