CER, i chiarimenti di Ener.bit per cittadini e enti pubblici

Parla il direttore Alberto Prospero

Si parla sempre più di Comunità energetiche rinnovabili. Dal 2021 Ener.bit ha iniziato ad occuparsene concretamente, «promuovendo le dinamiche relative al risparmio energetico ed economico, di pubblici e privati» si legge in una nota della società partecipata che proprio in questi giorni sta andando avanti con i suoi incontri informativi sul territorio. «Negli ultimi anni sono molti i Comuni aderenti al progetto che porterà non solo vantaggi economici per gli enti e i cittadini coinvolti, ma che promuoverà la transizione energetica, favorendo gli aspetti più green della sostenibilità ambientale. Se da un lato Ener.bit favorisce lo sviluppo e il progredire della legislatura CER, dall’altro, però, gli enti che vorrebbero partire si interrogano sui motivi delle attese di avvio ai lavori» si legge sempre nella nota di Ener.bit.

Così a rispondere ad una serie di quesiti arrivano le parole del direttore Alberto Prospero: «Si potrebbe semplicemente affermare che l’attesa è dovuta alla mancanza di regole. La gestione di tematiche complesse come le CER implica il coinvolgimento di molte discipline ed è causa di continui aggiornamenti delle normative».

L’attenzione sulla progettazione e l’attuazione della normativa non vogliono avere carattere di un’eccessiva burocrazia, piuttosto portare alla comunità il maggior beneficio. A conferma l’istituzione di un comitato scientifico d’eccellenza e di rilevanza nazionale: «I Comuni necessitano di garanzie ed è solo grazie ad enti che dialogano in modo diretto con il Ministero e il GSE (Gestore Servizi Energetici), che potremo garantirle: Enea, RSE (Ricerca sul Sistema Energetico), Energy Center del Politecnico di Torino ed IFEC (Italian Forum of Energy Communities) sono solo alcuni dei soggetti che cooperano non solo all’attuazione, ma anche alla ricerca delle nuove frontiere della sostenibilità. Grazie al loro e al nostro operato, saremo in grado di fornire un servizio efficiente e garantito» prosegue Prospero.

Ener.bit, guidata dal presidente Paolo Maggia, iniziando a operare nel 2021 e a discutere al riguardo nel 2018, ha provato a porsi un passo avanti alla normativa che solo il 23 gennaio 2024 ha decretato l’entità degli incentivi messi in campo: «Venerdì 23 sono state pubblicate le regole applicative del GSE, per avviare le Comunità energetiche. La normativa ha confermato che fosse necessario attenderne la pubblicazione, in quanto alcune direttive hanno chiarito meglio, i soggetti che possono far parte delle CER e le modalità di erogazione degli incentivi» aggiunge sempre Prospero che da qualche giorno è tornato a riempire l’agenda di incontri con i Comuni dove andrà a esporre, gli aspetti che erano rimasti in sospeso dalla progettazione di settembre 2023. «L’obiettivo, grazie alle chiare regolamentazioni, è quello di avviare le prime CER in pochissimi mesi e far valere la preparazione pregressa. La pubblicazione legislativa permetterà la messa a terra dei 18 progetti sviluppati su tutto il territorio biellese, che erogheranno complessivamente una potenza di circa 18 MW». Infine, un’ultima nota con un po’ di polemica verso chi evidentemente non si è mai attenuto alle regolamentazioni: «Mi chiedo come tutti i progetti che non tengono conto del testo unico TIDE (Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico) che, dal 1° gennaio 2025, conferisce ulteriori vantaggi alla Comunità, si possano realizzare, nonostante nessuno sia in grado di calcolare gli effettivi benefici. Fino ad oggi, chiunque abbia già attivato delle strategie attuative, sulla base di ipotesi, ha commesso un azzardo

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