Ascom, dopo le dimissioni di massa Novaretti sostituisce il consiglio con la Giunta e nomina un nuovo direttore

Mario Novaretti non sembra affatto rassegnato a cedere la guida dell’Ascom biellese dopo la riunione del consiglio direttivo di Ascom di lunedì sera a cui si sono presentati solo quattro consiglieri dopo le dimissioni della maggior parte del consiglio. I suoi oppositori hanno invocato lo statuto chiedendo la convocazione di un’assemblea per nuove elezioni, ma il presidente ha reagito diffondendo una nota stampa in cui puntualizza: «In relazione alle notizie di stampa su vicende interne all’Ascom che rischiano di compromettere l’ immagine dell'associazione, con riserva di tutelarne l’onorabilità in tutte le sedi, si precisa quanto segue: nessuna nota è stata diffusa nei giorni scorsi dall’ Ascom. Qualcuno ha confezionato una mail che non è riconducibile all’associazione, e che è stata  oggetto di denuncia alla Procura della Repubblica, che contiene affermazioni solo parzialmente fondate e in parte diffamatorie. Verrà convocata un’assemblea per il 25 giugno per nominare il nuovo consiglio a seguito della decadenza di 2 consiglieri e le dimissioni di altri 5.  Nel pomeriggio di oggi, la giunta dell’Ascom, che ha assunto, come da statuto, i poteri del consiglio in via d’ urgenza,  ha provveduto a sollevare dall’incarico il direttore Gilberto Broglia Patron, a seguito di comportamenti non rispondenti ai doveri d’ ufficio e meglio specificati nel provvedimento. A seguito di questa decisione la giunta dell’Ascom ha deciso di incaricare provvisoriamente Isabella Novaretti a svolgere le funzioni del direttore. La giunta ha anche deciso di incaricare i commercialisti Franco Janutolo Gros e Lorenzo Maula di effettuare una diligence interna al “sistema Ascom” per mettere in condizione l’assemblea del 25 giugno di valutare la gestione amministrativa e contabile della direzione nascente. Continua quindi il braccio di ferro all’interno dell’associazione dei commercianti biellesi, con il gruppo dei consiglieri dimissionari che chiedono un nuovo presidente, mentre quest’ultimo prevede la costituzione di un nuovo consiglio. Forse il 25 giugno si saprà chi ha ragione.

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