Attraversare la Siberia a -52°: questo l’obiettivo di Lorenzo. Mercoledì sarà a Biella

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È partito venerdì da Sangemini (Terni) nel cuore dell’Italia, con la sua fidata bicicletta acquistata a Berlino durante il suo viaggio in solitaria a Capo Nord con le offerte raccolte facendo l’artista di strada tra le città d’Europa, e mercoledì sarà a Biella per raccontare la sua passione per l’avventura (ha raggiunto il Circolo Polare, ha attraversato il Sahara e è stato i piedi dei giganti dell’Himalaya) e il suo prossimo obiettivo: attraversare la Siberia nella stagione più fredda, quando le temperature scendono a meno 52 gradi. Nel tragitto, che compie per tenersi allenato, passerà da Milano a ritirare il visto per la Russia. Lui è Lorenzo Barone, 22 anni, cicloviaggiatore estremo. Da quando ha iniziato a macinare chilometri sulla scalcagnata e arrugginita bicicletta di sua madre — quella che poi ha sostituito a Berlino — è già stato 970 giorni in sella e ha compiuto 57000 chilometri attraversando 37 paesi. A invitarlo a Biella è stato Edoardo Bernascone che tra il 2018 e la scorsa primavera, partito dalla Mongolia in bicicletta è tornato a casa, a Pollone percorrendo la Via della Seta. Edoardo aveva già sentito parlare di Lorenzo e gli aveva chiesto dei consigli per affrontare il suo di viaggio. «Sono tanti a contattarmi e a chiedermi dritte, chi poi parte e si mette in gioco è un’esigua minoranza» dice Lorenzo che “il Biellese” ha raggiunto telefonicamente. Lorenzo ed Edoardo non hanno mai pedalato assieme ma si sono incontrati di persona a Bologna da dove Edo era passato, ormai vicinissimo a casa, qualche mese fa. La sintonia tra i due è tanta, tipica di chi, pur non avendole vissute assieme, certe emozioni le ha provate sulla pelle. Entrambi conoscono il significato della solitudine, di dover trovare le risorse per andare avanti dal proprio intimo, anche lo sconforto di alcuni momenti, e poi la gioia di un’accoglienza gratuita e solare delle genti trovate sul cammino. Edo ha così pensato che sarebbe stato bello portare l’amico a Biella — città che da sempre ha nel suo Dna lo spirito per l’esplorazione e l’avventura — e ha subito coinvolto il Club alpino e il gruppo Mountain bike della sezione. La sua prima avventura Lorenzo se l’è regalata per i 18 anni: «Sette giorni da Sangemini al Monte Vettore e ritorno. 230 km. Poi da lì non ho più smesso». Fisico da atleta il suo. Lorenzo ha infatti sempre praticato sport e prima della bici era abilissimo nel parkour, quella disciplina che consiste nel saltare da un edificio all’altro, specie in città. «Mi viene spesso chiesto: "perché viaggi?". Non ho mai saputo dare una risposta spontanea e precisa... Forse è semplicemente una necessità, un modo per sentirmi vivo e felice, la voglia di continuare a scoprire ed imparare cose nuove ogni giorno, proprio come quando ero piccolo. La scuola, la città, il traffico e tutte le componenti di una vita "standard" piena di frenesia non mi hanno mai entusiasmato, mi sono sempre state strette, io ho bisogno di grandi spazi, l'oceano, le montagne, i boschi e i deserti. Ecco perché viaggio». Lorenzo viaggia in economia e si adatta a vivere in semplicità con un’attrezzatura ridotta all’osso. Con sé ha sempre la sua fotocamera e con questa realizza bellissimi scatti che poi vende durante le serate e nelle città che attraversa. Per conoscerlo l’appuntamento è mercoledì 18, alle 21, all’auditorium di Città Studi, corso Pella, a Biella.

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