«Bisogna restituire lo spazio ai fiumi»

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Ogni volta che si verificano gravi danni si torna a parlare di come prevenirli in maniera efficace. Non sempre però vengono messe in atto le strategie corrette: alla luce di quanto è accaduto nei primi giorni di ottobre, il Comitato Tutela Fiumi ha compiuto un attento esame dei fatti. Da questo studio risulta che è sempre più improrogabile la necessità di restituire spazio ai fiumi.

Spiegano i referenti del Comitato: «Anche durante un evento alluvionale i danni più gravi sono causati dagli interventi dell’uomo. Negli anni si può osservare che i torrenti si stanno abbassando, è un fenomeno naturale. Negli alvei c’è più erosione che deposito. Quindi ci sono alcuni punti, per esempio a Candelo, in cui l’alveo si è abbassato addirittura di 7 o 8 metri. Inoltre è inconfutabile che il più grande rischio per i ponti di tutti i fiumi è l’abbassamento degli alvei dovuto a eccessive attività di estrazione di materiali compiute nei decenni scorsi. Sembra che scavare il letto dei fiumi sia la panacea di tutti i mali. Ma queste escavazioni, a volte non coordinate, hanno portato a una situazione di rischio. Tant’è che la legge attuale non prevede più la possibilità di estrarre pietre e rocce dagli alvei».

L’articolo completo è su Il Biellese del 4 dicembre.

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