Carcere, il garante del Comune di Biella scrive dopo la morte di un giovane detenuto

In seguito alla morte di un giovane nel carcere di Biella, il garante delle persone ristrette nella libertà per il Comune di Biella, Sonia Caronni ha inviato una lettera all’amministrazione dei Penitenziari e al Provveditore Regionale. Questo il testo contenuto nel documento: «La Casa Circondariale di Biella versa da troppo tempo in uno stato di disattenzione da parte del Ministero della Giustizia. Le richieste che sono state di volta in volta portate avanti, da me come Garante dei diritti delle persone ristrette nella libertà personale del Comune di Biella, sono state ascoltate ma all’ascolto non sono seguite risposte concrete. Da due anni a questa parte nel carcere di Biella è stata istituita una Casa Lavoro destinata ad ospitare persone internate. La casa lavoro è tracciata risulta esistente agli atti ma concretamente, per la struttura stessa dell’istituto non è possibile realizzarla. Il personale, educativo è stato messo sotto forte pressione per la gestione di situazioni e di persone che richiedevano progetti individuali ad hoc e finanziamenti altrettanto ad hoc che sono previsti a livello legislativo. La non risposta ha generato una violazione di diritti basilari nei confronti delle persone internate. Il 2 aprile 2019 l’istituto ha registrato un decesso di un ragazzo di 33 anni. Poteva succedere benissimo in qualunque roseo periodo, però è successo oggi. Oggi che l’istituto ospita, pur non avendo una struttura idonea una casa lavoro, oggi che l’istituto non ha a tutti gli effetti una direzione. Oggi che l’istituto si sta per distinguere per un grosso progetto sperimentale di imprenditoria penitenziaria. Per il benessere della popolazione ristretta nel carcere di Biella ma anche per il benessere di tutto il personale, interno ed esterno, che ultimamente è costantemente messo sotto pressione, e fatica sempre più a svolgere i compiti a cui è deputato chiedo come garante delle persone ristrette nella libertà per il Comune di Biella che l’amministrazione dei Penitenziari e il Provveditore Regionale definiscano in modo chiaro tempi e modalità di spostamento della Casa Lavoro, definiscano, nel breve periodo, risorse di personale adeguate e infine definiscano una dirigenza definita e stabili in grado di progettare nel lungo periodo».

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