Cartoline dal mondo per un buon 2020. Volontaria in una terra in guerra da più 40 anni

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A Kabul, tra guerra e speranza Il medico biellese Lucia Acquadro è tornata in Afghanistan con Emergency Resterà per tre mesi: «Qui le condizioni di vita continuano a peggiorare»Una cartolina di buon anno arriva ai lettori de “il Biellese” da Kabul, in Afghanistan. A inviarcela è Lucia Acquadro, medico anestesista, da un anno in pensione, e volontario per Emergency. Lucia Acquadro è uno di quei medici che si dedicano a chi vive in situazioni al limite del sopportabile, quelli che tentanto l’impossibile per dare una speranza di sopravvivenza al bambino mutilato da una mina antiuomo, all’anziano solo e disperato, alla donna ferita e senza possibilità di curarsi. Lucia Acquadro sta prestando la sua preziosa e instancabile opera nella capitale dell’Afghanistan, un paese che vive in una condizione di guerra permanente da più di 40 anni. «Da quando sono arrivata, lo scorso 27 dicembre, non mi sono fermata un attimo. Qui si lavora fino a notte fonda, la stanchezza si fa sentire ma non possiamo rallentare il ritmo». Il medico biellese ha deciso di tornare nell’infermo Afghano, con tutto quello che ne consegue: affrontare di nuovo il dolore di non riuscire a fare tutto quanto si vorrebbe raccogliendo però la soddisfazione di aver portato un po’ di speranza in un Paese in cui tutto sembra fermo e immutabile, nonostante il trascorrere del tempo. «Niente è cambiato negli ultimi anni, anzi, sono peggiorate in modo drammatico le condizioni di vita delle persone. E’ cresciuta la criminalità: un aspetto questo che ci crea tante nuove difficoltà». Lucia Acquadro lavorerà a Kabul per tre mesi, in un ospedale specializzato nel dare assistenza gratuita alle vittime della guerra, nel reparto di terapia intensiva e rianimazione. Tra qualche giorno raggiungerà la struttura un’altra biellese, che metterà la sua professionalità e il suo coraggio a disposizione di Emergency. «Nelle giornate di sole portiamo i pazienti all’aperto, nel gardino che è curato dagli ex pazienti, dove sono coltivate le piante da frutto e i fiori... un modo per dare sollievo alla mente, per guardare avanti nonostante tutto» racconta ancora Lucia Acquadro: la voce è stanca ma determinata. Il 2019 è stato un anno importante per Emergency che ha festeggiato i suoi primi 25 anni. Oltre 10 milioni di persone hanno avuto accesso a cure gratuite e di qualità, dal Ruanda alla Cambogia, dall’Afghanistan al Sudan, fino alle periferie delle città italiane. «I risultati raggiunti in questi anni non sono solo fonte di soddisfazione» spiegano dall’organizzazione «sono uno stimolo a guardare al presente e al futuro con la determinazione a fare sempre di più, e sempre meglio». L’impegno di Lucia Acquadro è quello dei tanti colleghi che hanno scelto di supportare Emergency: «Le guerre cambiano il significato di tutto. Diamo un nuovo significato a questo 2020» è lo slogan del nuovo anno e della campagna di comunicazione che racconta attraverso le immagini, le storie di persone comuni la cui vita è stata stravolta dalla guerra. Mostra le ferite tragicamente evidenti e quelle più profonde: la paura, la tristezza e la rassegnazione...

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