Dall’esperienza dell’alta finanza nasce l’allevamento delle capre

Laureata in fisica cibernetica, ha lavorato in campo informatico per anni all’interno di Deloitte, una delle più gran- di realtà nei servizi professionali alle imprese in Italia. Ma Manuela Zegna, a un certo punto della sua carriera, ha preso tempo. «Mi sono fatta delle domande. Viaggiavo in giro per tutta l’Europa, negli Stati Uniti, per portare a temine progetti spesso sfiancanti. Nel 2003 ho iniziato a ristrutturare la casa di Masserano, ed è da li che sono partite le prime riflessioni. Nel 2010 ho dato le dimissioni, ho abbandonato il mestiere di consulente e in dicembre ospitavo le mie prime 10 capre in cascina. Non ho quasi avuto il tempo di realizzare come la mia vita stava cambiando che già la prima del gregge, ha partorito. E io ho imparato a mungere». E’ in quel momento che la sua azienda, “La crava cuntenta”, prende forma men- tre Manuela Zegna prende coscienza di una nuova vita: schiena rotta, si. Ma nessuna e-mail da spedire e telefonate da fare a qualsiasi ora. «Ora non ci sono domeniche ma di questa scelta sono felice. Anzi, certe volte penso che avrei potuto farla prima. Devo riconoscere che ero nelle condizioni di potermi permettere quel cambiamento e che il profitto non era il mio obiettivo primario grazie al lavoro precedente. Oggi posso dire che l’investimento, già dal primo anno, è stato ripagato. Le mie capre si mantengono da sole con la ven- dita dei formaggi. E io sono orgogliosissima di questa mia attività. Se quello di prima era intangibile, adesso la soddisfazione la posso misurare e sono affezionata ai miei animali».
In cascina, oltre alle capre, ci sono cani, gatti e galline che danno una mano per ridurre lo spreco alimentare. La produzione dei formaggi è esclusivamente “a crudo” per mantenere intatte le particolari proprietà del latte. E per produrre robiole, tomini, primo sale, tome, ricotta e yogurt viene utilizzato esclusivamente caglio vegetale, estratto per dististillazione dal cardo selvatico.

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