Enoteche penalizzate perché “pesci piccoli”

Difficile comprendere il senso di alcune regole. Chiunque ne sta facendo esperienza, da poco meno di un anno a questa parte. Tra le norme che suscitano una riflessione e hanno acceso il dibattito c’è quella che impone alle enoteche la chiusura alle 18, equiparandole – a prima vista – ai bar in cui si possono consumare alcolici. In realtà chi volesse acquistare una bottiglia di vino dopo “il coprifuoco degli enotecari” può farlo al supermercato.

Con grave danno per un settore che ha perso molto in termini di fatturato: la chiusura prolungata dei ristoranti è stata un flagello per molti titolari di enoteche.

Di questa che viene comprensibilmente vissuta come un’ingiustizia da parte degli esercenti del settore, scrive Paolo Massobrio in un articolo pubblicato mercoledì sul suo sito “Il Golosario”. E  tra gli enotecari che da tutta Italia intervengono con una riflessione, c’è Filippo Lanzone, titolare di “Enopatia”, il negozio di vini pregiati in via Martiri a Cossato.

L’articolo completo è su Il Biellese del 22 gennaio.

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