Fratelli d'Italia presenta la sua posizione sul referendum sulla giustizia. In piazza sabato a Biella

La Federazione Provinciale di Fratelli d’Italia sabato 21 maggio sarà presente a Biella in Piazza Santa Marta dalle ore 15,00 alle 18,00 per presentare i quesiti referendari.
«Il 12 giugno 2022 si svolgeranno le consultazioni per il Referendum sulla giustizia. Ai cittadini verranno consegnate 5 schede. La nostra posizione è favorevole e quindi voteremo SI, per i seguenti quesiti: 3. Separazione delle carriere dei magistrati, 4. Equa valutazione dei magistrati, 5. Riforma del CSM. Siamo invece contrari e quindi voteremo NO per: 1. Abolizione della legge Severino, 2. Maggiori limiti alla custodia cautelare» spiegano da Fratelli d'Italia.
Così il Segretario Provinciale di Fratelli d’Italia Cristiano Franceschini: «Domenica 12 giugno i cittadini saranno chiamati a votare su 5 referendum in tema di giustizia. La giustizia italiana soffre di infinite criticità e per migliorarla Fratelli d’Italia indica di votare  3 SI e 2 NO. Fratelli d’Italia ha lottato molto per resistere al silenzio che è calato sulle scabrose vicende che hanno interessato la magistratura negli ultimi tempi, come la vicenda di magistratopoli, che avrebbe dovuto scatenare un terremoto politico e istituzionale senza precedenti e sulla quale è invece calata una imbarazzante coltre di fumo. Fratelli d’Italia con spirito costruttivo ha ingaggiato una poderosa battaglia parlamentare sulla riforma dell’ordinamento giudiziario, il cui iter è stato funestato da numerosi compromessi al ribasso di una maggioranza che è divisa su tutto e in particolare su temi tanto delicati come la separazione delle carriere o i metodi di elezione del consiglio superiore della magistratura. La giustizia è uno dei grandi malati italiani, occorre avere la piena consapevolezza del fatto che bisogna riformarla radicalmente. Riforma del CSM: fermiamo lo strapotere delle correnti, ogni magistrato ha diritto a candidarsi al CSM senza scendere a patti con nessuno. Il CSM diviso in correnti rende l’organo una sorta di parlamentino diviso in partiti, queste correnti influenzano significativamente Il processo decisionale. Equa valutazione dei magistrati: per una magistratura democratica, troppo facile giudicarsi da soli. Se al referendum vinceranno i sì anche avvocati e professori parteciperanno attivamente alla valutazione dell’operato dei magistrati, finora ne sono stati esclusi. Separazione delle carriere dei magistrati: Basta cambi di casacca tra giudici e pubblici ministeri. Per un giudice veramente terzo, per la vera parità processuale. Giungere finalmente alla separazione delle carriere: nel corso della propria carriera, un magistrato, ad alcune condizioni, può passare fino a 4 volte tra la funzione requirente a quella giudicante. La prima è quella propria dei pubblici ministeri, che dirigono le attività investigative dopo aver ricevuto una notizia di reato e rappresentano la pubblica accusa nei processi. La seconda è quella dei giudici, chiamati quindi a prendere delle decisioni dopo avere approfondito le ragioni delle parti in causa. Se al referendum vincerà  il sì il magistrato dovrà scegliere all’inizio della carriera se vuole essere pubblico ministero o giudice. Abolizione della legge Severino: La Severino va profondamente modificata, ma chi ruba non può rappresentare il popolo italiano. Voteremo NO per l’abolizione della legge Severino che prevede l’incandidabilità’ e il divieto a ricoprire cariche istituzionali per chi viene condannato in via definitiva per corruzione e altri gravi reati, non può altresì partecipare alle elezioni per il Parlamento europeo e italiano né a quelle regionali e comunali e non può assumere cariche di governo. Se un deputato nazionale o un senatore viene condannato definitivamente per una di queste tipologie di reato dopo essere entrato in carica, la camera di appartenenza è chiamata a votare sulla sua decadenza, o meno. Prevista la decadenza, sempre a seguito di condanne definitive, anche per europarlamentari, membri di governo e amministratori locali. Rispetto a questi ultimi, in alcuni casi, la legge prevede attualmente anche la sospensione dell'incarico. Maggiori limiti alla custodia cautelare: dobbiamo arrestare la criminalità, non possiamo lasciare liberi spacciatori e ladri di appartamenti».

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