Il comune di Biella deve risarcire 41 mila euro per un debito della Fondazione Museo del Territorio

Il Comune di Biella è stato condannato a risarcire a Nemes, una ditta che aveva fornito allestimenti multimediali alla Fondazione Museo del Territorio, 41 mila euro per una fattura rimasta inevasa.
Questa vicenda si riferisce all’annoso problema dei debiti, un milione di euro, accomulati dalla Fondazione che era stata creata per gestire il polo museale di San Sebastiano.
A sollevare quest’ultimo caso, nel 2015, era stato il Movimento 5 Stelle. Allora aveva chiesto e ottenuto una commissione di indagine. Oggi il capogruppo in consiglio comunale del Movimento, Giovanni Rinaldi, ha pubblicato sulla sua pagina facebook un video che ripercorre tutta la storia e riporta alcuni stralci della sentenza emessa il 7 gennaio.
In un passaggio si legge «è opportuno rimarcare il comportamento non aderente ai principi di correttezza e buona fede nelle relazioni contrattuali messo in atto sia dal Comune che dalla Fondazione, soggetti che indussero la creditrice a modificare l’intestazione della fattura nel maggio 2011, quando erano già manifeste le condizioni di insolvenza dell’Ente museale, per cui si sarebbe giunti di lì a pochissimi giorni all’apertura della procedura di liquidazione».
Palazzo Oropa evidenzia come il video pubblicato da Rinaldi si limiti a rendere nota una porzione della sentenza e non analizzi le premesse. Il giudice avrebbe dichiarato il Comune come soggetto titolare del debito insoluto perché la prima fattura (anno 2010, giunta e dirigente precedente) con il relativo ordine di acquisto erano partiti dal Comune di Biella e non dalla Fondazione. E benché la fattura a saldo fosse stata fatta correggere facendola intestare alla Fondazione, il giudice ha ritenuto che, stante il contratto con cui era iniziato il rapporto, il Comune sia comunque titolato a pagare. Si traterebbe, questo, di un caso isolato perché gli altri debitori avrebbero tutti avuto rapporti con la Fondazione e non con il Comune.