Interviene l'onorevole Patelli sulla vicenda della gestione dell'area sportiva di Ronco Biellese


Interviene l'onorevole Cristina Patella sulla vicenda dell'area sportiva Angelico di Ronco Biellese. Solo pochi giorni fa l'As Ronco Biellese aveva annunciato attraverso una lettera di dover lasciare l'area dopo 37 anni di gestione per «l'atteggiamento avuto negli ultimi anni dall'amministrazione, sindaco, vicesindaco in primis». Nella lettera tra l'altro si leggeva: «Nel corso delle riunioni sono stati portati sul tavolo mettendo in dubbio la nostra onestà». E ancora: «Parole che hanno fatto eco a quelle del vice sindaco che ha paragonato i contributi alla nostra associazione a regali delle precedenti amministrazioni».
Da qui l'intervento dell'onorevole della Lega Patelli: «È pesantissima la lettera con la quale la As Ronco Biellese comunica ai cittadini che lascerà l’area sportiva “Giuseppe Angelico” di Ronco Biellese, dopo 37 anni di gestione. 37 anni di indiscutibile impegno sociale e sportivo nei confronti dei bambini e dei ragazzi, ma anche anni nei quali in modo autonomo la società ha investito decine di migliaia di euro in manutenzioni e investimenti nell’area, senza contare il grande lavoro dei volontari, per anni dedicato con amore e passione all’area sportiva. La lettera di congedo dell’As Ronco Biellese è una denuncia gravissima nei confronti dell’attuale amministrazione, che dovrebbe vergognarsi delle modalità utilizzate e del comportamento riservato all’Associazione».

Cristina Patelli, va ricordato, è consigliere comunale di minoranza di Ronco Biellese: «La As Ronco Biellese, dopo anni di collaborazione, è stata costretta a questa dolorosa scelta esclusivamente per colpa della pessima gestione della situazione del sindaco e del suo vice. I nostri concittadini sanno bene quanto l’Associazione abbia fatto per la comunità per generazioni. Ritengo che il comportamento dell’amministrazione sia stato inqualificabile: prima nell’attrarre i voti di consenso in campagna elettorale che, da quanto si evince dalla lettera di congedo, parrebbero subordinati a promesse che poi non sono state mantenute. E questo, già di per sè, a prescindere da quanto poi si scopre leggendo la lettera, è un comportamento alquanto discutibile, che non sta a me verificare ma che potrebbe essere approfondito dalle autorità competenti. Ma quanto raccontano i dirigenti dell’ As Ronco del “dopo elezioni” è ancora più inquietante. Incassato il consenso, l’amministrazione sarebbe arrivata addirittura a mettere in dubbio l’onestà della società sportiva che, di tasca propria, con sforzi e sacrifici, cercava invece di far quadrare i conti per fare andare avanti le attività, controllando con parsimonia le spese. Vergognoso, poi, che un vice sindaco definisca i contributi comunali a una società sportiva “regali delle precedenti amministrazioni”. Ma come si permette? Con quale arroganza un amministratore, che dovrebbe volere il bene della propria comunità, si permette di insultare così i volontari, capitale umano prezioso, che contribuiscono al benessere di tutto il paese? Sono davvero disgustata perché da sempre contrasto questa giunta e questo sindaco, che in questa occasione hanno toccato il punto più basso del loro mandato, nella forma e nella sostanza. Da parte mia non posso che manifestare solidarietà alla società. Negli scorsi mesi, per evitare la situazione che oggi si è palesata pubblicamente, ma che era nota da tempo, avevo proposto al sindaco di seguire l’esempio virtuoso del Comune di Valdengo che ha destinato alle sue associazioni sportive una cifra ben più alta, adeguata alle effettive spese di gestione. Proposta rifiutata senza battere ciglio dal sindaco e dal suo vice in modo tranchant. Questo è il risultato. A causa della totale chiusura e dell’insensibilità di questa amministrazione, Ronco Biellese perde delle donne e degli uomini che hanno lavorato tanto e bene per i giovani e garantito per anni la gestione di un’area sportiva invidiata da tutti. L’ennesimo danno, l’ennesima dimostrazione, dopo la chiusura del Centro Anziani, dell’inadeguatezza e dell’assenza totale di sensibilità e visione, specialmente in un periodo come questo, dell’amministrazione Moglia».

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