Intesa per una coltivazione del riso adatta ai cambiamenti climatici

Un accordo per un riso di altissima qualità ma che tenga conto dell'esigenza di attivare una coltivazione più ecosostenibile e adatta ai cambiamenti climatici è stato siglato nel Castello di Novara da una cordata di enti che fanno parte del distretto del riso italiano, 200.000 ettari tra Piemonte e Lombardia: le due Regioni, i consorzi irrigui Est e Ovest Sesia, l'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, l’Ente Risi, i Consorzi di bonifica di Baraggia vercellese e biellese e di Est Ticino Villoresi.
Gli obiettivi sono molteplici: diminuire gli inquinanti nelle acque, ridurre le emissioni di gas in atmosfera, promuovere una risicoltura sostenibile, tutelare la biodiversità, contrastare la crisi e i cambiamenti climatici, razionalizzare le modalità di derivazione dei corsi d'acqua, tutelare la qualità del prodotto.
Nel suo intervento, l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte ha puntato l’attenzione sui cambiamenti climatici e sulla crisi idrica, problemi oggi più che mai evidenti, sottolineando come la strada maestra da perseguire sia preservare la risorsa idrica e di lavorare insieme, facendo squadra e mettendo in rete analisi e dati per coordinare un’area vasta e abbracciare un modo nuovo di condividere azioni comuni. Il protocollo getta inoltre le basi per coordinare nell’area risicola gli interventi delle Regioni finalizzandoli alla tutela dell’ambiente attraverso la riduzione degli inquinanti e alla razionalizzazione dell’uso della risorsa idrica per garantire la piena integrazione tra le esigenze produttive e quella di tutela ambientale.
Un protocollo che va nella direzione della tutela dei territori a vocazione risicola, ha evidenziato l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, e quindi a sostenere un comparto primario dell’agricoltura piemontese, che si caratterizza per la qualità del prodotto riso Made in Italy, e che va ad aggiungersi allo stanziamento di 2.450.000 euro a sostegno dei consorzi ed enti di bonifica ed irrigui per la progettazione di infrastrutture dedicate all’approvvigionamento e alla gestione sostenibile delle risorse idriche.

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L’importanza della ricerca per far fronte ai cambiamenti climatici e la necessità di politiche integrate e sovraregionali sono stati i temi trattati dall’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, che ha ribadito anche l’urgenza di tutelare e promuovere la risicoltura della Pianura padana sia in chiave economica che ambientale. Ecco allora che questo documento rappresenta un punto di svolta per definire obiettivi e percorsi per raggiungerli.
Il presidente dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà, ha affermato che si rafforza ancora di più l’intesa tra Regioni e organismi legati alla distribuzione della risorsa idrica, mentre l’Autorità di Bacino del Po ha sottolineato come il protocollo rappresenti l’opportunità di assicurare il coinvolgimento attivo dei diversi portatori di interesse pubblici e privati al raggiungimento degli obiettivi fissati dal del Piano di Gestione e del Piano di Bilancio Idrico del Distretto idrografico del fiume Po chiesto dall’Unione Europea.

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