L'Albero supera l'emergenza Coronavirus: primi due ospiti trasferiti a Crevacuore

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Sta concludendosi nel migliore dei modi il difficile momento della Comunità L’Albero di Portula, dove erano stati trovati diversi positivi al tampone Covid-19: «Stamattina i primi due ragazzi sono arrivati nell’Albergo Ristorante Fontana San Rocco di Crevacuore, messo gratuitamente a disposizione dai proprietari per ospitarli durante la convalescenza - spiega Francesco Nunziata, Assessore ai Servizi Sociali di UMV – e presto saranno raggiunti dagli altri ospiti dell’Albero, man mano che arriveranno i referti dei tamponi a cui sono stati sottoposti. Insieme ai ragazzi, nella struttura di Crevacuore vivranno 3 operatori di Anteo, che li seguiranno nei tre turni di mattino, pomeriggio e notte». L’Albergo Ristorante San Rocco è stato reso disponibile a titolo gratuito dalla proprietà, ditta Gabella Macchine, affinché sia utilizzato come luogo di inserimento post ospedaliero di pazienti in fase di guarigione da Covid-19; a questo scopo è stata sottoscritta una convenzione, della durata di 6 mesi, tra la Gabella Macchine, l’Unione Montana dei Comuni del Biellese Orientale (che fa come funzione fondamentale la gestione della protezione civile sul territorio) e l’Unione Montana dei Comuni della Valsesia (che gestisce il servizio socio-assistenziale).«Abbiamo fatto un ultimo sopralluogo nel pomeriggio di mercoledì - spiega ancora Nunziata – con il Sindaco di Crevacuore Ermanno Raffo, il Presidente dell’Unione dei Comuni Biellesi Matteo Passuello e Paolo Gabella, proprietario della struttura: molto accoglienti le stanze, ciascuna dotata di bagno, televisione, wi-fi. A disposizione degli ospiti c’è inoltre un salone a piano terra, che sarà adibito a spazio per consumare i pasti e svolgere attività comuni. Insomma – sottolinea l’Assessore – un bel posto, dove sono certo che i nostri ragazzi, insieme agli operatori che li seguono si troveranno molto bene». Le stanze per gli ospiti sono dieci, a cui se ne aggiungono due riservate agli operatori. Grazie al Soroptimist Club di Borgosesia a disposizione degli ospiti ci sono anche due tablet, in modo che possano fare video chiamate alle famiglie. Fondazione Valsesia ha poi fornito, per ospiti ed operatori, tutti i dispositivi di protezione individuale per la migliore gestione della situazione: mascherine, guanti, calzari, disinfettanti e camici mono-uso. Insomma, è andato tutto bene: «C’è stato un iniziale momento di preoccupazione – commenta l’Assessore Francesco Nunziata – che ha coinciso con l’individuazione dei casi all’interno della struttura. Poi abbiamo potuto contare sulla collaborazione dell’Asl, per la quale ringrazio particolarmente il Commissario Straordinario Covid dott. Pietro Presti, ed abbiamo avuto un’assistenza puntuale: i nostri ospiti fortunatamente sono stati tutti asintomatici, e questo ha permesso una gestione non complicata dell’emergenza. Grazie alla Responsabile dei Servizi, dott.ssa Renata Antonini, si è organizzata in tempi brevi l’unità di crisi in Unione Montana, così la nostra struttura è una delle prime sul territorio ad aver avviato la “Fase 2”, con l’individuazione dell’Albergo e l’applicazione di ripetuti tamponi agli ospiti, fino ad arrivare al quarto tampone per quelli che oggi iniziano il percorso a Crevacuore. Rimane però il cuore pieno di tristezza per una delle nostre ragazze – conclude Nunziata - il cui stato di salute pregresso ha reso particolarmente vulnerabile, tanto da portarla via: sarà sempre nel cuore di tutti noi, così come lo sono i suoi familiari ai quali ci stringiamo con affetto».

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