L'assessore Caucino: «Via libera definitivo dal consiglio regionale ai ristori per Rsa e sociale»




«RISULTATO STORICO CHE PREMIA GLI SFORZI DI CHI HA SOFFERTO DI PIU’».

La misura, da 44,5 milioni di euro, è stata approvata dall’Aula di Palazzo Lascaris. L’esponente biellese della giunta Cirio: «Sono stati premiati gli sforzi di mesi di lavoro a fianco dei più fragili. E si tratta dell’ennesima dimostrazione che questa giunta non ha mai lasciato e non lascerà indietro nessuno».

Alla fine il risultato è stato ottenuto, dopo una lunga seduta del Consiglio regionale terminata nella tarda serata di ieri. Un risultato importante, fondamentale e allo stesso tempo emblematico, che va a sostenere - dopo un annus horribilis caratterizzato dagli effetti della pandemia - proprio chi, più di altri, ha subìto le conseguenze devastanti del Covid19.
Complessivamente, quindi, sono stati stanziati 42,5 milioni di euro destinati a ristori per il sociale. In particolare 30 andranno alle Rsa in convenzione con il Sistema sanitario regionale, nonché per tutti i presìdi in convenzione (disabili, psichiatrici, tossico dipendenti e minori). Il ddl prevede anche un sostegno economico per i presìdi socio assistenziali autorizzati al funzionamento e non accreditati (poco più di 10 milioni), l’esenzione Irap triennale per le aziende pubbliche di servizi alla persona (tre milioni a far data dal 1 gennaio di quest’anno) e da ultimo il sostegno ai fornitori accreditati di servizi domiciliari sociali e sanitarie, che riceveranno un milione e mezzo.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, vera artefice del provvedimento: «Ringrazio tutti i colleghi che hanno sostenuto e votato questa legge, sulla quale ho lavorato per lungo tempo e che per me era imprescindibile - spiega l'assessore biellese, non nascondendo la sua soddisfazione - Raccogliamo oggi i risultati di mesi di lavoro, nei quali mi sono battuta proprio affinché le strutture più coinvolte dalla pandemia ricevessero un sostegno concreto e tangibile. Si tratta di un contributo fondamentale, frutto di un grande sforzo per la Regione, che offre però un importantissima boccata d’ossigeno per le strutture e per i fornitori di servizi per persone fragili del Piemonte, che hanno saputo soffrire e resistere, dando un esempio di abnegazione, coraggio, forza e passione per il proprio lavoro, che è quello di aiutare i più deboli».


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