L'assessore Chiorino scrive ai dirigenti scolastici: promuovete presepi, recite e canti natalizi

«BISOGNA VALORIZZARE LA CONOSCENZA DELLE NOSTRE TRADIZIONI E DELLA NOSTRA IDENTITA’ CULTURALE»

«Disponibilità a valorizzare, all’interno della propria scuola, ogni iniziativa legata al Natale, come l’allestimento di Presepi e lo svolgimento di recite o canti legati al tema della Natività». E’ questo l’invito che l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino, ha inviato in una lettera indirizzata ai dirigenti scolastici di tutte le scuole del Piemonte di ogni ordine e grado, dagli asili nido agli istituti superiori.
Una richiesta, quella di Chiorino, che - al di là del significato del Natale cristiano - va nel senso della valorizzazione delle tradizioni, della cultura e dell’identità del territorio e dei suoi abitanti: «Ritengo - scrive Chiorino - che la ricorrenza natalizia e le conseguenti tradizioni come il Presepe, l’Albero di Natale e le recite scolastiche ispirate al tema della Natività, siano parte fondante della nostra identità culturale e delle nostre tradizioni che la Regione Piemonte intende tutelare e mantenere vive».
Una scelta che vuole essere inclusiva anche per i ragazzi che frequentano le scuole piemontesi, ma che provengono da altre realtà, con usi, costumi o credi differenti: «E’ evidente - ha scritto Chiorino ai dirigenti scolastici - che la conoscenza delle nostre tradizioni scevra da qualsivoglia connotazione ideologica, sia un supporto alla piena integrazione per chi proviene da altre realtà».
Quindi via libera alle vecchie care tradizioni del Natale a scuola, come le recite, i canti e l’allestimento dei Presepi, senza che tutto questo possa urtare la suscettibilità di qualcuno: «Credo - osserva ancora Chiorino - che non si possa e non si debba privare i nostri ragazzi, e soprattutto i nostri bambini, dell’atmosfera e della magia del Natale. Per coloro i quali vengono da altre realtà, si tratta inoltre di una preziosa occasione per conoscere usi e costumi del Paese in cui vivono, a tutto vantaggio di una più concreta e armoniosa integrazione culturale e, di conseguenza, anche sociale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA