Mafia, per gli studenti non riguarda il Biellese

Questo è un momento cruciale per chi svolge attività di contrasto alle mafie. Con la pandemia e la possibilità di accedere alla grande quantità di risorse del Recovery Fund,  la criminalità organizzata sta lavorando per trarre il massimo profitto da questa situazione. Libera Biella da anni è attiva sul fronte della sensibilizzazione al tema delle mafie, anche nelle scuole superiori con progetti educativi e di responsabilizzazione dei ragazzi.

IL QUESTIONARIO

In questo ultimo scorcio di anno scolastico il presidio Springer Azoti e l’Osservatorio No Mafie, tutte e due realtà afferenti a Libera Biella, hanno proposto un questionario on line agli studenti di tre istituti scolastici superiori, il Bona, il Gae Aulenti e il Quintino Sella. L’obiettivo era tracciare un quadro della percezione che il mondo giovanile ha della criminalità organizzata.

«I risultati di questa piccola indagine sono interessanti» commentano Chiara Riva Vercellotti, Sara Pella e Domenico Cipolat. «Per noi costituiscono un punto di partenza non un punto d’arrivo. Sebbene l’impianto del questionario sia parziale, può servire a dare uno sguardo in una direzione che poco conosciamo, e sicuramente è utile al proseguimento del cammino che intendiamo portare avanti».

«LA MAFIA È ALTROVE». INVECE NO

Hanno partecipato in tutto 201 studenti, di cui 27 minorenni (sono diciassettenni), tutti gli altri sono maggiorenni.

Spiegano Riva, Pella e Cipolat: «I dati restituiti dal questionario forniscono uno spaccato che riteniamo interessante, sul quale sviluppiamo alcune considerazioni».

Il servizio completo è su Il Biellese del 4 giugno.

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