Parole - Il rave in Parlamento. Delmastro diventa «facinoroso» ed è bagarre

In ossequio al tema non deve essere poi un caso che la votazione del decreto rave party alla Camera sia durata tutta la notte e oltre e sia sfociata pure nella caciara per non dir di peggio. L’unica spiegazione è che i parlamentari, in mezzo a ordini del giorno e punti di vista, abbiano preso troppo alla lettera il verbo. To rave. E si siano lasciati troppo, davvero, entusiasmare con le parole fino a scatenarsi.
E nella bagarre, qui aiuta meglio un termine francese, ci è finito pure l’onorevole Andrea Delmastro. Il sottosegretario alla Giustizia è stato violentemente attaccato dalle opposizioni (M5s e Pd) perché durante una delle votazioni pare fosse a fare il «facinoroso», per usare il termine di un suo collega dem, ai banchi di partito e non a quelli di Governo. In un clima, dove ci sarebbe stata bene la musica invece della campanella, quasi rave, verrebbe da dire senza offesa per nessuno, il presidente Fontana ha dovuto sospendere la seduta per sei minuti. Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia, ha scherzato sui movimenti in aula del nostro deputato: «È nei banchi di Italia Viva, gli chiedo di tenerselo»; Marco Pellegrini dei 5 Stelle ha alzato il dito medio, evidentemente per non far calare la tensione; un non meglio identificato parlamentare con accento napoletano, invece, ha apostrofato «Animale, statti calmo, stai seduto». Ma quello non era né francese né inglese, solo italiano con un'evidente inflessione dialettale in linea con rave e bagarre. Già, chiarissimo. Delmastro, infine, e non c’era di che dubitarne, pare si sia fatto giustizia da solo con le opposizioni con quattro parole: «Io vado dove voglio».
La seduta è poi ripresa normalmente dopo qualche minuto. Solo il tempo che in Parlamento finisse il rave.

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