Parole - Un abbraccio per il futuro

In quell’abbraccio c’era tutto e molto più di tutto. E pure qualcosa da tenere a mente per il futuro.

Ma dai, anche il calcio di oggi è capace di tanto! Evidentemente si, perché in fondo lo sport è così. E qualche volta, anche quello moderno, non è solo azienda, business e calcolo. È cuore. È vita.

Lo stesso cuore, la stessa vita dentro a quelle quattro braccia che si son raggiunte per stringere due corpi. L’han fatto almeno mille volte da giocatori quei due, ma questa volta è stato diverso. Lo si vedeva, lo si capiva, anche senza essere lì ad un metro. Era l’abbraccio dell’amicizia, era l’abbraccio dell’Italia. Forte, vero, sincero. Non so come finiranno gli Europei di calcio, non so se l’Italia li vincerà o meno, ma quell’abbraccio di Wembley - lo stesso luogo dove quei due in una brutta serata di tre decenni prima abbracciarsi avevano potuto solo per consolarsi - vale tutto e più di tutto. Perché Mancini e Vialli - già, loro due - ci hanno raccontato una storia vera. Ce l’hanno raccontata adesso, ma non dimentichiamola in fretta. Perché vale di più del 2-1 all’Austria. Molto, molto di più.

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