Riapre il Centro Diurno della Residenza Ines e Piera Capellaro di Mongrando

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Lunedì 1 marzo ha riaperto il Centro Diurno Alzheimer di Mongrando.
Questo servizio di semi-residenzialità, diventato operativo presso la nuova sede, Residenza Ines e Piera Capellaro da febbraio 2019, a causa della pandemia che ci ha colpiti all’inizio dell’anno scorso, non ha ancora potuto festeggiare il suo primo “compleanno”.
Nell’autunno 2020, ottenuta l’autorizzazione alla riapertura da ASL e Commissione di Vigilanza di competenza, la Fondazione Cerino Zegna si è impegnata per garantire la sicurezza del servizio; molti gli investimenti strutturali, di arredi, organizzativi e logistici al fine di conformare gli spazi ed i momenti di cura degli utenti a tutto quanto richiesto per prevenire il contagio.
Ora il servizio riparte con operatori vaccinati ed operativi esclusivamente presso il centro Diurno, screening quindicinale, di personale ed utenti, tramite tamponi rapidi, triage all’ingresso ed utilizzo costante di Dpi.
Ad accogliere gli anziani afferenti al servizio, assieme agli operatori, ci sono Nadia Tarantini, Responsabile della Struttura di Mongrando e Nicoletta Bocca, Psicomotricista del Settore Alzheimer della Fondazione Cerino Zegna.
Questa prima settimana prevede l’ingresso scaglionato di 5 utenti, e la riorganizzazione dei trasporti, necessari per molte famiglie che non possono occuparsene direttamente.
Lo svolgimento delle attività avverrà nel rispetto del distanziamento sociale, in base ad un calendario giornaliero a più moduli, in modo che gli ospiti possano essere divisi in piccoli gruppi, ognuno dei quali seguirà l’attività a lui più consona, o più di una a rotazione.
«Ringraziamo
 don Stefano, parroco di Mongrando, per la sua vicinanza e sensibilità e ne riportiamo le parole di incoraggiamento che ci ha inviate per l’occasione» spiegano dalla Fondazione Cerino Zegna: «Mi è gradito fare arrivare a tutti un messaggio di augurio e di speranza per la riapertura del Centro diurno della nostra Residenza per anziani. La forzata chiusura di un anno, per le restrizioni e i decreti legati alla pandemia, ha rappresentato un periodo di buio e tristezza per l’intera struttura. Il tutto ha originato un grave problema per le famiglie degli ospiti che sono state private, per un lunghissimo periodo, del prezioso sostegno che il Centro offre per la cura e la gestione quotidiana dei loro cari ammalati. Anche per la Fondazione Cerino Zegna, che gestisce la struttura, la forzata chiusura ha generato una serie di problematiche non indifferenti in un anno molto complicato per tutto il settore della cura degli anziani. Detto questo auguro a tutti che la riapertura possa davvero rappresentare una luce di speranza e di ripresa dopo un lungo periodo difficile dal quale purtroppo sappiamo tutti, non siamo ancora usciti definitivamente. L’augurio va in special modo alle famiglie, alla Fondazione Cerino Zegna e alla Residenza stessa. Speriamo davvero che si possa, seppur lentamente e con prudenza, riallacciare anche tutta una serie di legami e relazioni che  in breve tempo si erano create  con la Parrocchia, l’Associazione Diversamente Chef, le scuole e varie forme di volontariato. Pur nella difficoltà del momento, guardiamo avanti con fiducia e speranza. Un abbraccione a tutti. Don Stefano Vaudano».

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