Rsa Biella, obiettivo "Covid free" a un passo: in 31 strutture (su 34) non c'è più traccia del virus

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L’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino: «Risultato importante anche nell’ottica della facilitazione dei nuovi ingressi. Occorre tutelare sempre i più fragili, come gli ospiti delle Rsa e i portatori di disabilità, che ho chiesto da tempo di vaccinare al più presto». E ieri visita alla Croce Rossa, per ringraziare i volontari che garantiscono la distribuzione dei pasti ai più bisognosi: «Un gesto fondamentale, per contrastare le nuove povertà causate dalla pandemia».In un clima nazionale caratterizzato ancora da un quadro di sostanziale incertezza qualche buona notizia arriva dal Piemonte e, in particolare, dal Biellese. Infatti, a giudicare dai dati e dai risultati, prima l’attento monitoraggio effettuato dalla Regione e poi gli effetti della campagna vaccinale - che vedono il Piemonte e la provincia di Biella, con più del 90% delle dosi disponibili utilizzate, fra le realtà più virtuose - stanno dando risultati apprezzabili, con l’obiettivo di risolvere i problemi delle Rsa nel più breve tempo possibile che pare ormai a portata di mano.Ma già oggi i numeri sono di tutto rispetto: infatti delle 34 strutture presenti nella provincia di Biella ben 31 sono completamente «covid free», ovvero con nessun caso di contagio o di isolamento registrato. Restano tre strutture con all’interno persone positive al nuovo coronavirus che, ci si augura, guariscano in fretta in modo da poter arrivare al 100% delle Rsa biellesi senza traccia di Covid19.«Si tratta di un risultato molto importante innanzitutto per i nostri anziani e per le loro famiglie - spiega l’assessore regionale al Welfare, biellese, Chiara Caucino - ma anche per mettere in assoluta sicurezza le nostre Rsa in modo da poter favorire l’inserimento di nuove persone in totale tranquillità. Anche perché è evidente che, se è vero che attualmente nelle Rsa vi sono posti vuoti, questo è dovuto anche al timore che affidando i propri cari alle strutture si possa contrarre il virus con maggiore facilità o, peggio, essere costretti ad una sorta di “isolamento” precauzionale. Al contrario - prosegue Caucino - sto lavorando affinché i più fragili non debbano fare i conti con difficoltà, lungaggini e paure». L’assessore, a tal proposito, ricorda di aver chiesto, già settimane fa «che le persone con disabilità grave presenti nelle strutture dedicate o curate a domicilio venissero vaccinate subito dopo la cosiddetta “fase 1” in modo da offrire loro massima protezione. Tutte azioni che vanno nella direzione, «di tutelare i più fragili, coloro che hanno più bisogno e che sono state, di fatto, dimenticate da Roma, nonostante l’impegno costante del Piemonte».E sempre riguardo ai più fragili, Caucino ieri ha fatto visita alla sede della Croce Rossa Italiana, sezione di Biella, per incontrare i volontari che ogni giorno portano avanti «Biella Solidale», iniziativa rivolta a sostenere tutte le famiglie biellesi in difficoltà, con la distribuzione del pacco alimentare. «Ringrazio tutte le persone che si stanno impegnando per aiutare i più bisognosi - ha detto Caucino - : chi, a causa degli effetti deleteri della pandemia e del conseguente emergere delle nuove povertà, non è più in grado nemmeno, in molti casi, di fare la spesa. Persone oneste, che hanno sempre lavorato, alle quali il virus, unito a un governo nazionale miope e più attento ai ciclisti e agli utilizzatori di monopattini rispetto a chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese, non ha saputo dare alcun tipo di risposta, abbandonandole a loro stesse e privandole della loro dignità. Un plauso, quindi, alla C.R.I. di Biella per quanto sta facendo: a tutti i volontari, ai loro coordinatori e al presidente Osvaldo Ansermino va tutto il mio sostegno e la mia gratitudine».

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