Scarponi hi-tech: al Comfort Lab di Città Studi i supertest con gli alpinisti

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È una collaborazione ad altissimo livello quella messa in campo dal Politecnico di Torino e Scarpa, azienda leader nella produzione di calzature per la montagna e per le attività out- door. E il progetto, finalizzato a elaborare i test sull’isolamento termico de- gli scarponi da alpinismo fino a oggi mai realizzati nell’industria calzaturiera, è approdato a Biella nella sede distaccata del PoliTo che si trova a Città Studi. Punto di riferimento nazionale per la ricerca applicata alle fibre e all’abbigliamento tecnico, sportivo e medicale.Con la collaborazione della Karpos che ha fornito l’abbigliamento tecnico, la sperimentazione si è svolta con gli atleti del Team alpinistico dell’azienda di Asolo, Mario Vielmo, Luca Schiera, Paolo Marazzi e Silvia Loreggian, che hanno portato in laboratorio la loro esperienza in differenti discipline specializzate, con la stessa passione che dimostrano sul campo.Il piano triennale studia l’isolamento del piede a temperature estreme, il comfort in condizioni di freddo severo con l’obiettivo di realizzare calzature ancora più sicure e performanti.«La collaborazione con Scarpa ci ha anche permesso di attivare una borsa di dottorato in Ingegneria Chimica» commenta la professoressa Ada Ferri che coordina il Comfort Lab. «L’esplorazione di ambienti estremi richiede materiali sofisticati e affidabili, che possono essere progettati anche grazie alla quantificazione degli scambi termici tra corpo e ambiente con strumenti di simulazione sperimentale e numerica. A Biella possiamo riprodurre condizioni ambientali simili a quelle che gli alpinisti troveranno nelle loro spedizioni, con il vantaggio di poterci affidare a strumenti per il monitoraggio dello stress termico impossibili da utilizzare sul campo».Il dottorato di ricerca di Eleonora Bianca è stato finanziato con una borsa di studio sostenuta al 50 per cento dall’azienda trevigiana e al 50 per cento dal Ministero dell’Università e della Ricerca; si articola in tre annualità e si concluderà nel 2025: esaurita la fase di test pilota, i successivi passaggi serviranno per costruire un modello, attraverso sofisticati software e nuovi test sul campo, che identificano una scala di performance per scarponi da alpinismo che attualmente non esistono.Prosegue Ada Ferri: «Abbiamo progettato una struttura idonea alla simulazione dell’attività alpinistica, allestita nella nostra camera climatica che arriva fino a -30 gradi. In questo caso i dati che raccogliamo ci sono utili per descrivere il sistema piede-scarpa».Il laboratorio è dotato infatti di una speciale “stanza” in cui sono state realizzate prove di simulazione in ambiente controllato, allo scopo di capire come la calzatura si comporta in differenti condizioni di utilizzo, osservandone eventuali modifiche con prove termiche nelle variabili tempo, temperatura e umidità.Al Comfort Lab, struttura di eccellenza e punto d’onore di Città Studi, la prima fase ora si è conclusa. «Il progetto è in corso ma grazie alla prima campagna di test presenteremo i primi risultati alla conferenza Clothing-Body e raction a Berlino a marzo 2023».

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