Treni diretti per Torino e Milano: Biella “cenerentola” del Piemonte

In attesa che il presidente della Regione Alberto Cirio convochi i rappresentanti del territorio a discutere del futuro dei collega- menti ferroviari biellesi, abbiamo provato a verificare la situazione attuale in Piemonte, non solo per le città capoluogo di provincia. In base a una ricerca portata avanti qualche tempo fa proprio per delineare la situazione rispetto alla nostra Provincia, il quadro che esce dal confronto tra 13 città piemontesi, per quanto riguarda Biella, è sconfortante. La nostra, infatti, è l’unica città che per quanto riguarda i collegamenti ferroviari diretti con il capoluogo regionale Torino e con quello della Lombardia Milano presenta uno zero assoluto sia nei giorni feriali che in quelli festivi a fronte di una popolazione di quasi 43mila abitanti. La città che sta meglio di tutte è Novara (oltre 102mila abitanti) che, grazie al suo posizionamento lungo la linea storica Milano-Torino, gode di 26 coppie di corse andata e ritorno verso Torino ogni giorno feriale (19 nei festivi) e di ben 59 verso Milano (50 nei festivi). Poco distante non sta male Vercelli (poco meno di 46mila abitanti), i cui viaggiatori e pendolari possono scegliere tra 26 coppie di corse andata e ritorno per Torino (19 nei festivi) e 25 verso Milano (sempre 19 nei festivi). C’è poi Asti (circa 74mila abitanti), ben posizionata lungo la direttrice che da Torino va verso il mare e che si innesta sulla tratta tirrenica. Nel capoluogo astigiano chi va alla stazione può scegliere tra 42 coppie di corse andata e ritorno verso Torino (32 nei giorni festivi), mentre verso Milano di- spone di una sola coppia andata e ritorno di diretti. Complessivamente sta meglio Alessandria (oltre 91mila abitanti), dove le coppie andata e ritorno di diretti giornalieri per Torino sono 27 (23 nei festivi), ma quelle verso Milano sono ben 12 (5 nei festivi).
Cuneo (circa 56mila abitanti) non è mai stata un nodo ferroviario significativo, neppure a livello regionale. Eppure ogni giorno è servita da 11 coppie di treni andata e ritorno per Torino ) nei festivi), anche se non ha collegamenti diretti per Milano. Viceversa, Verbania (meno di 30mila abitanti), pur non avendo treni diretti per Torino, ne ha ogni giorno, feriale o festivo, 16 coppie di andata e ritorno per Milano.
Fin qui i capoluoghi di provincia. Tra le altre città la situazione è suddivisa tra chi è collegato più verso Torino e chi più verso Milano, ma ognuno ha almeno una delle due linee servita da treni diretti. Se si guarda verso Torino, tra queste città sta meglio Fossano (meno di 25mila abitanti) con 37 coppie di corse dirette andata e ritorno (30 nei festivi), seguita da Novi Ligure (oltre 28mila abitanti) con 17 (15 nei festivi), Bra (poco meno di 30mila abitanti) con 17 (8 nei festivi), Alba (poco più di 31mila abitanti) con 16 (8 nei festivi), Ivrea (quasi 23mila abitanti) con 13 (12 festive).
A Tortona (oltre 27 mila abitanti), invece, c’è solo una coppia di corse andate e ritorno al giorno verso e da Torino sia nei feriali che nei festivi; in compenso, però ogni giorno dalla stazione tortonese partono e arrivano 23 coppie di treni andata e ritorno per Milano (20 nei festivi).
Molte di queste città hanno una legittima rilevanza economica, industriale o turistica, ma anche Biella da questo punto di vista potrebbe giocare le sue carte e, trovandosi più o meno a metà strada tra Torino e Milano, potrebbe anche aspirare ad avere collegamenti diretti con entrambe i capoluoghi regionali. Questa statistica è molto importante, perché fotografa una situazione di evidente penalizzazione del nostro territorio, non solo tra le città capoluogo, ma anche rispetto ad altre realtà.
Ciò che preoccupa, in tutta questa partita, è il fatto che Trenitalia, che deve organizzare il servizio di trasporto ferroviario per la Regione, ha fatto sapere che uno dei parametri più importanti per scegliere collegamenti diretti è quello relativo alla consistenza dell’utenza sulle varie linee. Se però analizziamo la situazione così come è stata fotografata da questa statistica, risulta che con zero diretti sia per Torino che per Milano, nel corso di parecchi anni la disaffezione dei viaggiatori e dei pendolari biellesi per il mezzo ferroviario sia cresciuta in modo rilevante, per cui sarebbe opportuno osservare quale potrebbe essere la risposta del pubblico con collegamenti più frequenti, comodo, rapidi e in orari adatti alle esigenze di chi si muove soprattutto per studio o per lavoro.

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