Un orso nel Biellese: avvistato in località Piancone a Portula da una guardia venatoria

Confermate le tracce ritrovate mesi fa sulla neve

Sembra incredibile, comparendo persino nei loghi e nell’araldica della città di Biella, ma l’orso non è un animale che popola in epoca moderna le valli del Biellese. Almeno fino ad oggi. Qualche giorno fa, infatti, Maurizio Gasparini, una guardia venatoria volontaria di Federcaccia Biella, durante una passeggiata nei boschi in località Piancone, nel comune di Portula, assieme al figlio Simone, per qualche istante ha avvistato un grande orso. Per la prima volta si ha così la certezza che questo grande plantigrado, animale che rientra nella tradizione di molti popoli sin dalla preistoria, come documenta anche il museo del Territorio Biellese, fa la sua comparsa nelle nostre valli.Maurizio Gasparini racconta così l’avvistamento: «E’ stato un incontro da non credere, tanto che non siamo riusciti a fotografare l’animale. L’abbiamo visto e non abbiamo avuto il tempo di cercare i cellulari per fotografarlo. Dal momento dell’avvistamento, prima che scomparisse nella vegetazione, abbiamo avuto circa dieci secondi di tempo, nei quali siamo rimasti rapiti ad osservare. Ma siamo certi: era proprio un orso».
L’avvistamento conferma le sensazioni avute qualche tempo fa, durante una vigilanza, dalla Provincia di Biella. In quell’occasione, con il terreno coperto dalla neve, erano state trovate delle impronte che potevano essere ricondotte all’animale che tende ad essere molto schivo nei confronti dell’uomo. Ma l’incertezza era alta e non vi era mai stato un riscontro visivo. Così, oggi, con questo avvistamento, di fatto si conferma una presenza che, nel tempo, era stata supportata da diversi indizi ma mai veramente avvalorata.
Particolarmente lieto dell’accaduto il presidente di Federcaccia Biellese Guido Dellarovere, che sottolinea come la presenza dell’orso sia un fatto estremamente positivo: «E’ l’ennesima testimonianza di come il mondo venatorio sia fortemente collegato al patrimonio faunistico e alla tutela del territorio. E’ solo grazie ai cacciatori e al corpo di vigilanza venatoria , ancora una volta, che si riesce ad avere un monitoraggio costante delle nostre zone, che nel caso specifico ha prodotto questa segnalazione. Queste situazioni, poi, queste novità, che sembrano a prima vista non credibili, testimoniano invece che il nostro patrimonio faunistico cresce e noi siamo lieti che si completi. Voglio però a tal proposito essere molto chiaro: dico questo non certo per avviare una caccia all’orso, ma soltanto a titolo di monitoraggio del territorio. Come mai si trova nelle nostre zone? Le ragioni possono essere molte. Nulla vieta che sia lo stesso orso che è stato avvistato recentemente tra la val d’Ossola e la Valsesia. Oppure può essere un maschio in cerca di una femmina o una femmina che si è staccata dalla madre. Il nostro, oggi, è un territorio molto antropizzato, mentre l’orso è molto elusivo. Forse nel passato la sua presenza poteva essere più evidente, quando i boschi erano maggiormente estesi e più selvaggi. Ma oggi si tratta di casi sporadici che comunque stimolano la curiosità come quando era stata avvistata una lince. E non è casuale che sia stato visto in Valsessera e non in Valle Elvo». Conclude Dellarovere: «Discorso diverso invece e il lupo, che è ormai stanziale, la sua presenza non può essere casuale e la sua presenza nel Biellese è ormai una realtà».

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