Vipere e serpenti. Come riconoscerli. Lo spiegano Mauro Fanelli e Tiziano Pascutto giovedì sera alla Biver

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“Vipere e altri serpenti del Biellese” è il titolo della serata che i due naturalisti biellesi Mauro Fanelli e Tiziano Pascutto propongono a tutti gli appassionati di natura giovedì sera. L’appuntamento è alle 21 all’auditorium di Biver Banca, di via Carso 15 a Biella.

«La paura dei serpenti è una delle fobie più diffuse anche in Italia. Queste creature che vengono spesso demonizzate, sono in realtà molto meno pericolose di quanto si pensi. La vipera è l'unico serpente velenoso italiano e attacca l'uomo solamente come ultima ed estrema difesa, molto più semplice è vederle scappare terrorizzate dalla nostra presenza. Anche i serpenti meritano di essere conosciuti e rispettati» dice Mauro Fanelli fresco di laurea magistrale in Scienza Naturali con una tesi dedicata alla Vipera walser. Il suo sogno è quello, un giorno, di riuscire a pubblicarla.

«Ho lavorato due anni studiando questo particolare endemismo che è stato scoperto proprio nel 2016, quando mi accingevo a preparare la tesi, da un team internazionale di ricercatori. Ho percorso tutti gli areali in cui è diffusa tra il Biellese, la Val Sesia e le valli del Vco. Il nome attribuitole si riferisce alle popolazioni alemanne che nei secoli hanno colonizzato queste alte valli attorno al massiccio del Rosa» spiega Mauro.

Da vero appassionato non si fermerebbe a raccontare di questo animale. «Si tratta di un relitto fossile, un caso molto simile a quello del Carabus olympiae (un raro coleottero endemico della Valsessera) o della Pernice bianca». Studi dimostrerebbero un imparentamento tra la walser  con delle specie di vipere  presenti nel Caucaso. Probabilmente discendono da un progenitore comune. A separarle e a dar vita a processi evolutivi propri  sono state le diverse evoluzioni geologiche  come le ere glaciali a cui il continente è andato incontro.

La conferenza di giovedì vuole essere un momento di divulgazione. «La ricerca, se non  si trasforma in una informazione per tutti e resta confinata nei laboratori o nelle aule di università, rischia di essere sterile». Maestro di divulgazione scientifica,  con miglia di ore di lezioni nelle scuole biellesi, è Tiziano Pascutto. «Gli voglio davvero molto bene ed è un maestro anche per me» dice  Fanelli. «Tutti i naturalisti biellesi gli sono debitori per la grande esperienza, i consigli e la sua disponibilità che ha sempre dimostrato a chi gli  chiedesse aiuto». Se Fanelli presenterà il tema sotto un profilo più scientifico, Pascutto lo declinerà in maniera più umanistica con cenni storici e folkloristici legati a come l’uomo si sia relazionato con questo animale che difficilmente non provoca un primo sentimento di repulsione. «Cercheremo di vincere tante leggende e luoghi comuni che da secoli ammantano vipere e serpenti» spiega ancora Fanelli.

«Vorremmo che chi ci venisse ad ascoltare, speriamo molti escursionisti, possa apprendere come comportarsi quando lungo il sentiero dovesse imbattersi in un serpente. Come riconoscerlo e cosa non fare. Tra l’altro è proprio questa la stagione dell’anno in cui ci si sono più probabilità di vedersi attraversare la strada da questi animali che risvegliati dal letargo vivono la stagione degli amori». La serata, organizzata dalla sezione di Biella del Club Alpino (Cai) e da Nabumbo (Fanelli è socio di Massimiliano Tarello in questo progetto di riscoperta del Biellese  che si chiama come l’isola fantastica del film Disney “Pomi d’ottone e manici di scopa”) avrà un focus anche sugli altri serpenti, colubridi, del Biellese quali, tra tutti, il biacco, noto anche come “mirauda”.   «Di più non voglio dire altrimenti svelo troppe curiosità che invece voglio riservare a chi vorrà condividere due ore con noi e con le bellissime fotografie che proietteremo» conclude Fanelli.

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