Carcassa di cinghiale ritrovata a Campiglia: non è peste suina. La conferma dalle contro analisi

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Non è peste suina. È arrivato nel tardo pomeriggio di oggi l’esito dell’Istituto di Zooprofilassi di Perugia atteso per aver conferma o meno sul caso di sospetta peste suina nel Biellese. L’esito negativo scongiura il rischio di una zona rossa. Il timore si era diffuso nella giornata a seguito delle notizie arrivate da Torino. La carcassa del cinghiale era stata trovata due giorni fa nei boschi di Campiglia Cervo e si era subito temuto il peggio.

 

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Le prime analisi sulla carcassa del cinghiale ritrovato nei boschi di Campiglia Cervo confermerebbero che si tratti di un primo caso biellese di peste suina. Le analisi sono state effettuate dall’Istituto di Zooprofiliassi di Torino. Per essere validate ora si attende la controprova dall’Istituto omologo di Perugia. Difficile possa arrivare prima dell’inizio della prossima settimana. Intanto per martedì è già stata convocata l’unità di crisi per la gestione della pandemia.

 

Carcassa di un cinghiale trovata due giorni fa nei boschi di Campiglia Cervo: sono in corso le analisi per escludere si tratti di un caso di peste suina. La carcassa è stata portata all'Istituto di zooprofiliassi di Torino per essere esaminata. Una contro analisi in queste ore è in corso all'omologo istituto di Perugia. Intanto su alcuni social girano già post allarmistici. Dalla Asl di Biella al momento non arrivano conferme. Intanto il presidente dell'Ambito Territoriale Caccia - Comparto Alpino Guido Dellarorovere dichiara: «Credo sia opportuno ribadire che è inutile allarmarsi, in quanto ad oggi solo qualche "protagonista" ha ipotizzato tale situazione sui propri profili social,. Quando saremo informati ufficialmente dall'Istituto zooprofilattico di Torino sarà nostra cura informare tutti puntualmente».

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