Carcere, un detenuto appicca il fuoco in cella. E il SiNAPPe annuncia di denunciare l’amministrazione penitenziaria al tribunale del lavoro

Alte fiamme nella notte alla Casa Circondariale di Biella. «Ennesima violazione degli accordi decentrati sul mancato impiego dei sotto ufficiali nonostante le svariate denunce del SiNAPPe» spiega il sindacato degli agenti che commenta l'accaduto con una nota: «Questa notte alle ore 4 circa, un detenuto extracomunitario con posizione giuridica giudicabile, conosciuto e attenzionato come poco instabile, appartenente al circuito sex offender, lo stesso infastidisco dal giro di controllo del personale, dopo poco follemente metteva in atto una criticità di media entità appiccando un incendio doloso all'interno della camera, bruciando tutti i vestiti personali, suppellettili materasso e chiudendosi probabilmente all'Interno del bagno. Nonostante l’amministrazione locale doveva impiegare un sotto ufficiale nel turno come da protocollo locale, tutto il personale in servizio a disposizione interveniva nel mettere in sicurezza tutto l'intero piano per i fumi tossici, facendoli defluire all'interno dei cortili passeggi. Nel contempo altro personale si adoperava a spegnere le fiamme altissime che ostacolavano l'ingresso al fine di prelevare il detenuto al suo interno che a sua volta non si vedeva e non dava segni di vita. Placate le fiamme si interveniva con molta fatica a causa dei fumi, ma il coraggio è la professionalità del personale era più forte davanti a tale evento riuscendo ad aprire la porta del bagno dove il detenuto si presentava con in mano un piede del tavolo divelto precedentemente e scagliandosi contro il personale che cercava di metterlo in salvo. Con molta professionalità è stato sottratto dalle mani l'oggetto pericoloso per poi condurre il detenuto all'attenzione del medico con molta difficoltà in quanto era aggressivo rivolgendosi minaccioso nei confronti del personale. Dopo l'ubicazione del detenuto presso il cortile passeggio separatamente dagli altri in quanto lo volevano aggredire per i fatti successi, si provvedeva a fare visitare i detenuti che accusavano malore per i fumi inalati.
Si evidenzia che durante queste operazioni la camera era ancora presa dalle fiamme in quanto risultava difficile a placarlo anche con l'ausilio degli estintori e secchi di acqua, provocando ulteriori fumi che coinvolgevano un altro piano aumentando ancora di più la gestione dell'evento. Altri detenuti da gestire ubicandoli nelle scale detenuti e portando i detenuti affetto di malore all'attenzione del medico per le cure del caso.
Finalmente si riusciva a placare le fiamme a liberare il fumo tossico dall'intero piano interessato ed ubicare nuovamente i detenuti all'Intero delle proprie camere di pernottamento con esito positivo facendo seguito anche di una conta generale.
Ultimata l'intera operazione finalmente ora "si" tocca il turno della polizia penitenziaria a farsi visitare dal medico per prendere i parametri vitali a causa dei fumi inalati. Bella notizia, stiamo tutti bene, prognosi zero per tutti gli interessati. Noi operatori di Polizia Penitenziaria abbiamo operato in primis per la salute di tutti i ristretti e per la sicurezza dell'istituto cercando di fare il nostro meglio, poi un piccolo briefing col il viso tutto annerito dai fumi, con la divisa tutta sporca e la stanchezza che ci logora. Tutti giù in rotonda dinanzi alla macchinetta del caffè per scambiarci semplicemente piccoli sguardi che dicono tanto, dai ragazzi sono le ore 7ultimo sforzo. Ore 8 fine turno, ufficio della sorveglianza generale, per dirci unitamente grazie del lavoro svolto e buona domenica a voi e alle vostre famiglie. Questa è la Polizia Penitenziaria come ve la raccontiamo noi. Carissimi colleghi proprio in questo momento dobbiamo essere più forti ed uniti di prima, piegati ma non spezzati. Il SiNAPPe dice basta a tutte queste violazioni degli accordi decentrati lasciano in mano l’istituto al ruolo degli agenti e assistenti sottovalutando le responsabilità che si
prendono il ruolo degli agenti/assistenti che svolgono la sorveglianza generale al posto dei sotto ufficiali. Poiché non si rispettano gli accordi sull’impiego dei sotto ufficiali alla sorveglianza generale, il SiNAPPe annuncia di denunciare per condotta antisindacale l’amministrazione penitenziaria al tribunale del lavoro per la mancata applicazione del protocollo d’intesa locale e la rimozione immediata della direzione biellese» così chiude la nota firmata dal segretario nazionale SiNAPPe Raffaele Tuttolomondo

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