Ladri di brioches: la barista li perdona

La titolare del bar, sul gruppo Facebook “Sei di Candelo se...”, dava loro l’ultimatum: o si presentavano a lavorare per pagare i croissant o li avrebbe denunciati ai carabinieri. «Hanno chiesto scusa e capito l’errore. Per me finisce qui»

«Ho incontrato i ragazzi. Mi hanno restituito il vassoio e mi hanno pagato le otto brioches che mi avevano rubato all’alba dello scorso giovedì. Hanno capito il loro errore e io li ho perdonati. Tutto finisce qui». A parlare è Lorella Merlin, titolare del bar Viana di via Libertà a Candelo, un locale storico di fronte alle scuole e alla stazione dei carabinieri. È visibilmente stanca dalla visibilità — l’hanno chiamata le televisioni, le radio e i giornali nazionali — che le è piombata addosso dopo aver pubblicato, lo scorso venerdì sul gruppo pubblico Facebook “Sei di Candelo se...” il suo appello ai responsabili del furto dei croissant. A loro si rivolgeva come una mamma: «So chi siete perché siete stati ripresi dalle telecamere, non vi denuncio ma attendo le vostre scuse». Dalle pagine de La Stampa la barista, sabato, avanzava un ulteriore proposta: il perdono in cambio di una settimana di lavoro con lei all’apertura del bar alle 5. L’ultimatum sarebbe scaduto proprio ieri. «Alla fine, nonostante la loro disponibilità, ho rinunciato a che venissero ad aiutarmi al mattino. Li avrei esposti all’eccessiva curiosità della gente». Per sottrarli a questo rischio, quando si sono incontrati, Lorella Merlin, ha proposto un luogo lontano dal bar e da occhi indiscreti. «Che venissero a lavorare non era importante. Quello che volevo è che questa vicenda potesse aiutare loro a crescere, li responsabilizzasse. La loro è stata una bravata. Sono convinta che gli servirà d’insegnamento per il loro futuro» dice ancora la titolare del bar. Quando le chiediamo se sono ragazzi del paese non vuole rispondere e dice solo: «Potrebbero essere miei figli. Probabilmente avevano fatto serata al Marinella — mercoledì notte è serata di Movida a Viverone — e quando rientravano verso Biella, magari affamati, hanno visto quelle brioches lasciate nel dehor dal fornitore e hanno pensato bene di rifocillarsi, non hanno però fatto i conti con le telecamere di videosorveglianza. L’occhio elettronico ne ha ripresi solo due. Mi hanno raccontato che in realtà erano in quattro, gli altri aspettavano in auto». Tutto è bene quel che finisce bene e in questo caso anche una notizia di cronaca può avere la sua morale.

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