Scandalo Tempio crematorio: via all'udienza preliminare. I fratelli Ravetti non si sono presentati in aula

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Questa mattina, davanti al giudice per l’udienza preliminare, si discute la causa per lo scandalo Tempio crematorio di Biella. Accusati di più reati, da vilipendio di cadavere, dispersione di ceneri, truffa, sono i fratelli Alessandro e Marco Ravetti che però non si sono presentati in aula. Lo scandalo era scoppiato due anni fa a seguito di alcune segnalazioni arrivate in Procura. Le indagini hanno provato che nell’impianto era prassi la cremazione multipla con l’obiettivo di ridurre i tempi e aumentare la redditività. Il procuratore parlò di «lugubre catena di montaggio della morte». I parenti dei defunti vilipesi in contemporanea all’inizio dell’udienza si sono ritrovati davanti al Tempio per deporre un mazzo di fiori e ricordare i loro cari. Si sono poi spostati davanti al Tribunale per un silenzioso è composto sit-in, tutti con indosso la maglietta con la foto di un padre, una madre, un figlio, un fratello, una moglie, un marito. «Avevamo sperato di vederli, i Ravetti. Incrociare i loro sguardi. Da un lato avevano questo desiderio, dall’altro timore della reazione che avremmo potuto avere» dice una di loro.

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