Scoperto giro di fatture false per 3 milioni di euro. Denunciate 11 persone

I finanzieri del Comando Provinciale Biella hanno recentemente portato a termine, nell’ambito dell’attività di contrasto all’evasione, una verifica fiscale nei confronti di un’impresa operante nel settore del commercio all’ingrosso di imballaggi in legno (c.d. pallets), per i periodi d’imposta dal 2013 al 2016.

Nel corso di tale operazione, i militari che hanno operato, in forza alla Sezione Operativa della Compagnia di Biella, a seguito di una preliminare e scrupolosa analisi di rischio, effettuata anche a mezzo delle banche dati in uso al Corpo, hanno scoperto una consistente evasione fiscale mediante l’utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti, ricostruendo un complesso network imprenditoriale costituito da una decina di imprese “cartiere” operanti nelle provincie di Biella, Milano, Torino, Brescia, Como e Pavia, nell’ambito delle quali sono stati operativamente coinvolti anche i relativi Reparti del Corpo territorialmente competenti e le rispettive Procure.

Sin dalle prime fasi dell’attività ispettiva, posta in essere attraverso la puntuale disamina della documentazione contabile aziendale, è stato possibile acclarare delle palesi incongruenze contabili. Detti elementi, hanno successivamente permesso, attraverso il confronto con quanto emerso dai controlli incrociati, di ricostruire una consistente mole di operazioni fittizie, utilizzate in maniera sistematica dal contribuente biellese, molto probabilmente con la finalità di calmierare in maniera considerevole i ricavi derivanti dalle vendite.

A conclusione dell’attività di servizio, è stato possibile contestare all’impresa verificata circa 3 milioni di costi derivanti da operazioni inesistenti e quindi non deducibili, sia ai fini I.Re.S. che I.R.A.P. ed un’I.V.A. evasa pari a circa 400.000 Euro.

Sono stati, inoltre, denunciati undici titolari di aziende operanti nel settore del commercio di imballaggi, per i reati di emissione e/o utilizzo di fatture false, dichiarazione fraudolenta mediante l’uso delle fatture per operazioni inesistenti e falso materiale di cui al Decreto Legislativo 74/2000 e al C.P.

Gli atti della verifica sono stati inoltrati all’Agenzia delle Entrate per il recupero dei tributi e l’irrogazione delle sanzioni, proporzionali all’evasione contestata. Inoltre, in considerazione del danno erariale generato da tale condotta illecita, sono state inoltrate le rispettive istanze volte ad ottenere l’adozione delle previste misure cautelari, penali ed amministrative, sui beni mobili ed immobili degli indagati.

Tale sistema di frode, messo in atto da questo connubio di aziende, potrebbe celare molteplici risvolti, alcuni dei quali molto pericolosi anche per la salute pubblica.

Infatti, lo stratagemma delle fatture false, potrebbe essere attuato, non solo per evadere il fisco, ma anche per riciclare pallets rubati, contraffatti o addirittura impiegati per lo smaltimento illegale di rifiuti speciali.

Il contrasto alle frodi fiscali costituisce una linea d’azione fondamentale nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo, non solo per i profili strettamente connessi al recupero dei tributi sottratti al bilancio dello Stato e degli Enti locali, ma anche perché consente di arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena osservanza della legge.

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